L'invasione di tanta folla in piazza San Pietro come una benefica alta marea, e poi i fiumi di persone incamminate verso le Basiliche di San Pietro e di Santa Maria Maggiore nei giorni successivi, segnano il cammino dell’umanità nell’alveo del Mistero di Dio. Non sappiamo quanta fede abbia mosso le persone, né quale livello del cuore sia stato raggiunto, quale limpidezza e quale intensità abbia comportato. Sappiamo che è accaduto. La bara di Papa Francesco, e poi il marmo della tomba, richiamano la figura di un uomo che ancora vive nel cuore di Dio e nel cuore della gente. Nella vita e nella morte di ogni uomo e di ogni donna il mistero di Dio si rende presente attraverso il volto, il cuore, le mani. Questo è il grande miracolo che continua ad accadere. L’incarnazione del Figlio di Dio in Gesù di Nazaret non si esaurisce nel sepolcro ma prosegue nella vita del Risorto e si riverbera in coloro che lo seguono e lo annunciano. Sulla riva del lago di Tiberiade, Gesù risorto si affida all’amore di Pietro per consegnargli le persone (…Lui dice: ”le pecore”…) che per la sua parola e quella dei testimoni crederanno in Lui. Tutta la storia che segue, nella bellezza e nella fragilità di chi la vive, è permeata dalla presenza del Risorto e dall’azione del Suo Santo Spirito. Potremo aprire gli occhi a riconoscerlo, come i due discepoli tristi e increduli in cammino verso Emmaus?
Nei giorni che precedono e accompagnano il Conclave, tanti invocano Cristo che, nel Giudizio Universale disegnato da Michelangelo nella Cappella Sistina, incombe sui cardinali con la sua figura imperiosa. In mezzo al frastuono di tante interpretazioni, emergono quegli indagatori che, con perspicacia ed esperienza, provano a intuire le intenzioni dei cardinali e ne scrutano il volto, immaginando le linee e i colori del grande affresco di una Chiesa che raccoglie i valori e le contraddizioni della condizione umana.
Un filo sottile e potente attraversa la trama articolata e confusa di due millenni di storia della Chiesa, e un rigagnolo di grazia viene a scuotere le menti e a pervadere i cuori. Vieni Santo Spirito. Nella sequenza dei papi, con l’alternanza dei santi e dei peccatori, con la fede dei semplici e la carità dei buoni, la vela della barca della Chiesa si gonfia con il vento dello Spirito Santo. La vita del cristiano non procede in solitaria, ma vive nella comunione dei santi del cielo e della terra, gode del dono del consiglio e della sapienza, della fortezza e della pietà, fermenta nel terreno delle comunità, si alimenta con il buon vino della Parola di Dio e con il pane dell’Eucaristia. In questo formidabile passaggio, domandiamo che il mistero di Dio non sia appena l’arcobaleno che sorpassa le teste e subito sparisce, ma sia un raggio che provoca uno slancio di decisione affinché la Chiesa abbia un padre amorevole e un pastore sapiente. Le porte della misericordia si spalancano nel Giubileo vissuto a Roma e nelle nostre cattedrali, e più ancora nella nostra esistenza di ‘sempre’ peccatori e ‘sempre’ salvati: in compagnia del nuovo papa che viene e della Chiesa che continua a vivere.
don Angelo Busetto