Vai al contenuto

Vangelo secondo Marco 1,40-45

In quel tempo, Venne da lui un lebbroso, che lo supplicava in ginocchio e gli diceva: «Se vuoi, puoi purificarmi!». Ne ebbe compassione, tese la mano, lo toccò e gli disse: «Lo voglio, sii purificato!». E subito la lebbra scomparve da lui ed egli fu purificato. E, ammonendolo severamente, lo cacciò via subito e gli disse: «Guarda di non dire niente a nessuno; va’, invece, a mostrarti al sacerdote e offri per la tua purificazione quello che Mosè ha prescritto, come testimonianza per loro». Ma quello si allontanò e si mise a proclamare e a divulgare il fatto, tanto che Gesù non poteva più entrare pubblicamente in una città, ma rimaneva fuori, in luoghi deserti; e venivano a lui da ogni parte.

VENIVANO DA OGNI PARTE

Gesù, che percorre paesi e contrade per incontrare persone e folle, si vede sommerso da gente che viene ‘da ogni parte’. Il richiamo delle sue azioni è così vasto, e il bisogno di incontrarlo come salvatore così intenso, da spingere Gesù a ritirarsi in luoghi deserti. Non una fuga, ma una presa di distanza per non favorire gli equivoci circa la sua identità e missione. Egli viene a salvare, ma la sua opera non si esaurisce nella guarigione di lebbrosi e malati.

 

Vangelo secondo Marco 1,29-39

In quel tempo, Gesù, uscito dalla sinagoga, subito andò nella casa di Simone e Andrea, in compagnia di Giacomo e Giovanni. La suocera di Simone era a letto con la febbre e subito gli parlarono di lei. Egli si avvicinò e la fece alzare prendendola per mano; la febbre la lasciò ed ella li serviva.
Venuta la sera, dopo il tramonto del sole, gli portavano tutti i malati e gli indemoniati. Tutta la città era riunita davanti alla porta. Guarì molti che erano affetti da varie malattie e scacciò molti demòni; ma non permetteva ai demòni di parlare, perché lo conoscevano.
Al mattino presto si alzò quando ancora era buio e, uscito, si ritirò in un luogo deserto, e là pregava. Ma Simone e quelli che erano con lui, si misero sulle sue tracce. Lo trovarono e gli dissero: «Tutti ti cercano!». Egli disse loro: «Andiamocene altrove, nei villaggi vicini, perché io predichi anche là; per questo infatti sono venuto!».
E andò per tutta la Galilea, predicando nelle loro sinagoghe e scacciando i demòni.

GESU’ IN AZIONE

Il Vangelo di Marco ci conduce a seguire giorno per giorno i passi di Gesù, rendendo viva e concreta la nostra condizione di discepoli: sinagoga, ‘casa di Simone e Andrea, in compagnia di Giacomo e Giovanni’, suocera, folla di malati, preghiera mattutina, missione aperta. Gesù percorre tutta la nostra umanità, incontra le persone, smuove la vita, salva. Il Vangelo di Marco è tutta azione. Gesù parla, si comunica e salva non con le parole, ma con la sua stessa vita.

Viene da un autore proveniente dall’Africa profonda – Makombo, Goma, in Congo – questo limpido testo sui primi due sacramenti dell’iniziazione cristiana, il Battesimo e la Cresima. Un discorso lineare, condotto sui testi biblici del Nuovo Testamento, sui Padri della Chiesa, sul magistero e sui teologi dei vari secoli, per dire che cosa sono questi due sacramenti, quale origine e quale sviluppo hanno avuto. E’ evidente che nei primi secoli i due sacramenti venivano celebrati nello stesso rito, esprimendo la partecipazione alla morte e risurrezione di Cristo e al dono dello Spirito Santo e la relazione con la Santa Trinità. Motivi prevalentemente pastorali hanno indotto una distinzione e separazione dei due momenti, che sottolineano l’uno la nuova nascita, l’altro la missione originata dallo Spirito. La nascita si rapporta evidentemente a tutta la persona e alla sua crescita e richiama la comunione di vita degli apostoli con il Signore Gesù. La missione fa riferimento in modo particolare al dono dello Spirito nella Pentecoste. Si evidenzia così che i doni del Signore si rapportano allo sviluppo e alle tappe progressive della vita del cristiano, il quale si rende partecipe della vita della Chiesa e della storia del mondo secondo la sua specifica vocazione. ‘Così il Battesimo è stato concepito come il sacramento della fede e la Cresima come il sacramento della missione e della testimonianza’. Dopo avere dettagliatamente e ordinatamente presentato i singoli due sacramenti, l’autore dedica una terza parte del suo lavoro al ‘rinnovamento della teologia del Battesimo e della Cresima’, tirandone le conseguenze per la crescita nella fede, per la formazione cristiana e per la missione. Sia per l’esposizione dottrinale, sia per le osservazioni conclusive, il testo si presenta come base per tutte le conseguenze di tipo pastorale, catechistico, educativo.

Innocent Hakizimana Ndimubanzi, Teologia del Battesimo e della Cresima

Edizioni OCD> Sussidi, Via Vitellia,14, Roma 2018 pp 210 € 14,00

Vangelo secondo Marco 1,21-28

In quel tempo, Gesù, entrato di sabato nella sinagoga, [a Cafarnao,] insegnava. Ed erano stupìti del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità, e non come gli scribi.
Ed ecco, nella loro sinagoga vi era un uomo posseduto da uno spirito impuro e cominciò a gridare, dicendo: «Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!». E Gesù gli ordinò severamente: «Taci! Esci da lui!». E lo spirito impuro, straziandolo e gridando forte, uscì da lui.
Tutti furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: «Che è mai questo? Un insegnamento nuovo, dato con autorità. Comanda persino agli spiriti impuri e gli obbediscono!».
La sua fama si diffuse subito dovunque, in tutta la regione della Galilea.

L’AUTORITA’ DI GESU’

L’autorità di Gesù si esprime con l’evidenza, la chiarezza, la determinazione della sua parola. Gesù non è un ripetitore; egli cava dal profondo del suo essere la parola di verità e di vita, che va a toccare e muovere il cuore delle persone. La sua parola è talmente autorevole che diventa efficace fino al punto da sconcertare e poi sbaragliare lo spirito impuro che possiede un uomo. Gesù tocca la nostra libertà e la sospinge a riconoscerlo e a seguirlo: è la grazia della fede.

Vangelo secondo Marco, 1,14-20

Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo».
Passando lungo il mare di Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone, mentre gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. Gesù disse loro: «Venite dietro a me, vi farò diventare pescatori di uomini». E subito lasciarono le reti e lo seguirono. Andando un poco oltre, vide Giacomo, figlio di Zebedeo, e Giovanni suo fratello, mentre anch’essi nella barca riparavano le reti. E subito li chiamò. Ed essi lasciarono il loro padre Zebedeo nella barca con i garzoni e andarono dietro a lui.

UNA NUOVA PESCA

Nei giorni feriali del tempo ordinario dell’anno liturgico, ci accompagna la lettura pressoché continua del Vangelo di Marco. Si riparte dall’inizio della missione, dopo l’arresto di Giovanni. Subito Gesù, che annuncia la venuta del Regno di Dio, chiama a seguirlo quattro pescatori nel bel mezzo del loro lavoro. Gesù apre la vita a un altro mare e spalanca la missione di un’altra pesca. L’intensità e la dedizione dei chiamati dovrà essere la stessa degli uomini che vanno a pescare. Un paragone da tenere vivo.

 

Vangelo secondo Matteo 3,13-17

In quel tempo, Gesù dalla Galilea venne al Giordano da Giovanni, per farsi battezzare da lui.
Giovanni però voleva impedirglielo, dicendo: «Sono io che ho bisogno di essere battezzato da te, e tu vieni da me?». Ma Gesù gli rispose: «Lascia fare per ora, perché conviene che adempiamo ogni giustizia». Allora egli lo lasciò fare.
Appena battezzato, Gesù uscì dall’acqua: ed ecco, si aprirono per lui i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio discendere come una colomba e venire sopra di lui. Ed ecco una voce dal cielo che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento».

INVIATO IN MISSIONE

Il Battesimo di Gesù al Giordano è fatto di due momenti. Nel primo, Gesù compie la ‘giustizia di Dio’ assumendo su di sé il peccato dell’umanità, come l’aveva segnalato il Battista indicando in Lui l‘Agnello di Dio che toglie i peccati’. Nel secondo momento Gesù viene mostrato a tutti come Figlio amato dal Padre, riempito di Spirito Santo. Egli è inviato a mostrare agli uomini il volto e il cuore di Dio e ad attuare la sua azione di salvezza. Ora comincia realmente per Gesù la grande avventura missionaria, che non ha fine.

Vangelo secondo Luca 5,12-16

Un giorno, mentre Gesù si trovava in una città, ecco, un uomo coperto di lebbra lo vide e gli si gettò dinanzi, pregandolo: «Signore, se vuoi, puoi purificarmi». Gesù tese la mano e lo toccò dicendo: «Lo voglio, sii purificato!».                              E immediatamente la lebbra scomparve da lui. Gli ordinò di non dirlo a nessuno: «Va’ invece a mostrarti al sacerdote e fa’ l’offerta per la tua purificazione, come Mosè ha prescritto, a testimonianza per loro». Di lui si parlava sempre di più, e folle numerose venivano per ascoltarlo e farsi guarire dalle loro malattie. Ma egli si ritirava in luoghi deserti a pregare.

GESU’ SALVA

Gesù salva il lebbroso. Gli ordina di non dirlo a nessuno, ma intanto lo invita a presentarsi al sacerdote e ad adempiere le pratiche che lo dichiarano guarito. Il fatto diventa necessariamente pubblico, tanto da richiamare le folle attorno a Gesù. Gesù dunque parla con i fatti e con i fatti manifesta la sua identità di Salvatore. In che cosa abbiamo bisogno di essere salvati? Con quale tipo di guarigione Cristo potrà manifestarsi a noi? Salvandoci dalla lebbra del cuore: solitudine, egoismo, odio, cattiveria…

Vangelo secondo Luca, 4,14-22

In quel tempo, Gesù ritornò in Galilea con la potenza dello Spirito e la sua fama si diffuse in tutta la regione. Insegnava nelle loro sinagoghe e gli rendevano lode.
Venne a Nàzaret, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaia; aprì il rotolo e trovò il passo dove era scritto: Lo Spirito del Signore è sopra di me;
per questo mi ha consacrato con l’unzione
e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio,
a proclamare ai prigionieri la liberazione
e ai ciechi la vista;
a rimettere in libertà gli oppressi,
a proclamare l’anno di grazia del Signore.
Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all’inserviente e sedette. Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui. Allora cominciò a dire loro: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato». Tutti gli davano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca

RICONOSCERE GESU’

Ecco un avvenimento decisivo degli inizi della missione di Gesù. Gesù torna a casa, e nella sinagoga del suo paese proclama la sua identità attraverso le parole del profeta Isaia. Lo guardano tutti, stupiti. E’ il primo moto del cuore: riconoscere la realtà e con trasporto aderirvi, accogliendo la sorpresa di ciò che accade. Permanere in questo atteggiamento, superando l’invasione del pregiudizio e delle possibili contestazioni, è una grazia ricca di promesse. Una grazia tutta da chiedere.

Domenica 12 gennaio 2020, Battesimo del Signore

Ripetiamo insieme: SANTIFICA IL TUO POPOLO O SIGNORE

Introduzione del celebrante:

Con il nostro Battesimo siamo diventati figli di Dio e possiamo così unirci alla preghiera del Figlio Gesù.

  1. Signore Gesù, nel Battesimo al fiume Giordano hai preso su di te il peccato del mondo e ti sei mostrato come Figlio di Dio. Liberaci dal male, donaci di vivere come fratelli e figli di un solo Padre,

Noi ti preghiamo: SANTIFICA IL TUO POPOLO O SIGNORE

  1. Grazie, Signore Gesù, per il Battesimo che ci fa partecipare alla vita cristiana insieme con i nostri figli. Le famiglie siano sempre aperte all’accoglienza della vita e alla trasmissione della fede,

Noi ti preghiamo: SANTIFICA IL TUO POPOLO O SIGNORE

  1. Signore Gesù, con il Battesimo entriamo nella grande famiglia della Chiesa; donaci la gioia di partecipare alla vita della comunità con la preghiera, la carità, la missione,

Noi ti preghiamo: SANTIFICA IL TUO POPOLO O SIGNORE

  1. Signore Gesù, libera il mondo dai venti di guerra. Ti affidiamo i fratelli colpiti da prove, tentazioni, persecuzioni.

Noi ti preghiamo: SANTIFICA IL TUO POPOLO O SIGNORE

Conclusione del celebrante

Signore Dio guarda a tutti noi che formiamo la grande famiglia dei battezzati e accogli la nostra fiduciosa preghiera. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.

Spunto per la festa

Gesù, domandando il Battesimo di Giovanni, si inserisce nei cammini di salvezza che gli uomini desiderano e progettano, ma dà inizio a un fatto nuovo. Lo Spirito che scende su di lui lo manifesta come Figlio di Dio e Salvatore e lo pone nel mondo come principio di una nuova umanità. Riprendiamo coscienza della nostra identità personale fiorita nel Battesimo, che ci fa vivere in modo nuovo nella Chiesa e nel mondo, in unità con il popolo cristiano.

Vangelo secondo Marco 6,45-52

[Dopo che i cinquemila uomini furono saziati], Gesù subito costrinse i suoi discepoli a salire sulla barca e a precederlo sull’altra riva, a Betsàida, finché non avesse congedato la folla. Quando li ebbe congedati, andò sul monte a pregare.
Venuta la sera, la barca era in mezzo al mare ed egli, da solo, a terra. Vedendoli però affaticati nel remare, perché avevano il vento contrario, sul finire della notte egli andò verso di loro camminando sul mare, e voleva oltrepassarli.
Essi, vedendolo camminare sul mare, pensarono: «È un fantasma!», e si misero a gridare, perché tutti lo avevano visto e ne erano rimasti sconvolti. Ma egli subito parlò loro e disse: «Coraggio, sono io, non abbiate paura!». E salì sulla barca con loro e il vento cessò.
E dentro di sé erano fortemente meravigliati, perché non avevano compreso il fatto dei pani: il loro cuore era indurito.

GESU’ SALVA

Ecco Gesù attraversare il nostro mare in tempesta, raggiungere la barca dei discepoli e salvarli dal naufragio. Questo episodio diventa metafora della nostra vita umana e di tutta la storia, nella quale Gesù è venuto ad abitare per salvarci. La salvezza che Gesù opera non è una frase e non si riduce a fantasia. Il Vangelo è pieno delle azioni salvifiche di Gesù, e tuttavia la salvezza non coincide con qualche gesto passeggero, ma con la piena liberazione dal male e dalla morte.