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Mercoledì 4 giugno 2025, + San Francesco Caracciolo, sacerdote, Villa S. Maria, Chieti, 13 ottobre 1563 – Agnone, Isernia, 4 giugno 1608 + Beata Vergine Maria «Salus Populi Romani»

Vangelo secondo Giovanni 17,11-19

In quel tempo, [Gesù, alzàti gli occhi al cielo, pregò dicendo:]
«Padre santo, custodiscili nel tuo nome, quello che mi hai dato, perché siano una sola cosa, come noi.
Quand’ero con loro, io li custodivo nel tuo nome, quello che mi hai dato, e li ho conservati, e nessuno di loro è andato perduto, tranne il figlio della perdizione, perché si compisse la Scrittura. Ma ora io vengo a te e dico questo mentre sono nel mondo, perché abbiano in se stessi la pienezza della mia gioia. Io ho dato loro la tua parola e il mondo li ha odiati, perché essi non sono del mondo, come io non sono del mondo.
Non prego che tu li tolga dal mondo, ma che tu li custodisca dal Maligno. Essi non sono del mondo, come io non sono del mondo. Consacrali nella verità. La tua parola è verità. Come tu hai mandato me nel mondo, anche io ho mandato loro nel mondo; per loro io consacro me stesso, perché siano anch’essi consacrati nella verità».

L’UNITA’ CHE SALVA

La preghiera di Gesù al Padre nell’ultima cena per amici e discepoli, è struggente. Egli li lascia ‘nel’ mondo, mentre essi non sono ‘del’ mondo. Gesù finora li ha ‘custoditi’, ‘conservati’; come potranno reggere quando Lui se ne va? Gesù chiede al Padre che essi siano ‘una cosa sola’: salvati dall’unità della fede e dell’amore, tutti convergono in Cristo e quindi nel Padre. Questa è l’unità che salva - come ci dice papa Leone – senza azzerare le differenze e spegnere le persone.

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