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Venerdì 4 aprile 2025. + Sant’ Isidoro di Siviglia, vescovo e dottore della Chiesa 560 – 4 aprile.636 + San Francesco Marto   veggente di Fatima, Aljustrel, Portogallo, 11 giugno 1908 – 4 aprile 1919

 Vangelo secondo Giovanni 7,1-2.10.25-30

In quel tempo, Gesù se ne andava per la Galilea; infatti non voleva più percorrere la Giudea, perché i Giudei cercavano di ucciderlo.
Si avvicinava intanto la festa dei Giudei, quella delle Capanne. Quando i suoi fratelli salirono per la festa, vi salì anche lui: non apertamente, ma quasi di nascosto.
Alcuni abitanti di Gerusalemme dicevano: «Non è costui quello che cercano di uccidere? Ecco, egli parla liberamente, eppure non gli dicono nulla. I capi hanno forse riconosciuto davvero che egli è il Cristo? Ma costui sappiamo di dov’è; il Cristo invece, quando verrà, nessuno saprà di dove sia».
Gesù allora, mentre insegnava nel tempio, esclamò: «Certo, voi mi conoscete e sapete di dove sono. Eppure non sono venuto da me stesso, ma chi mi ha mandato è veritiero, e voi non lo conoscete. Io lo conosco, perché vengo da lui ed egli mi ha mandato».
Cercavano allora di arrestarlo, ma nessuno riuscì a mettere le mani su di lui, perché non era ancora giunta la sua ora.

DOMANDA E OSTILITA’

Riusciamo a immaginare il clima che circondava Gesù, man mano che la sua identità si svelava? Da parte di chi lo incontrava, incertezza e domanda sulla sua persona; da parte dei nemici, opposizione sempre più incalzante. Gesù continua a lanciare oltre se stesso le domande sulla sua origine: egli viene dal Padre che lo ha mandato. Nello svolgimento della sua missione, Gesù non cadrà vittima dei suoi oppositori, ma si consegnerà al Padre nell’ora stabilita.

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