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Venerdì 26 maggio 2023 – San Filippo Neri, Firenze 1515 – Roma, 26 maggio 1595; Santa Maria del Fonte, Caravaggio, Bergamo, 26 maggio 1432

Vangelo secondo Giovanni 21,15-19

In quel tempo, [quando si fu manifestato ai discepoli ed] essi ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami più di costoro?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pasci i miei agnelli».
Gli disse di nuovo, per la seconda volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pascola le mie pecore».
Gli disse per la terza volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi vuoi bene?». Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli domandasse “Mi vuoi bene?”, e gli disse: «Signore, tu conosci tutto; tu sai che ti voglio bene». Gli rispose Gesù: «Pasci le mie pecore. In verità, in verità io ti dico: quando eri più giovane ti vestivi da solo e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti vestirà e ti porterà dove tu non vuoi».
Questo disse per indicare con quale morte egli avrebbe glorificato Dio. E, detto questo, aggiunse: «Seguimi».

 

MI AMI TU?

 

Incontriamo la domanda di Gesù a Simon Pietro nel giorno di Filippo Neri: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami più di costoro?». Pietro risponde con decisione, ma senza implicare la differenza con gli altri apostoli: forse Giovanni o altri hanno amato di più Gesù, e poi chissà quanti nei secoli. Magari anche Filippo, con il balzo di amore nel cuore, che gli ha spostato una costola. Filippo ha amato Gesù e l’ha fatto amare a tantissime persone, con un’inventiva fantastica. E io? E tu?