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Vangelo di Marco 8,22-26

In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli giunsero a Betsàida, e gli condussero un cieco, pregandolo di toccarlo. Allora prese il cieco per mano, lo condusse fuori dal villaggio e, dopo avergli messo della saliva sugli occhi, gli impose le mani e gli chiese: «Vedi qualcosa?». Quello, alzando gli occhi, diceva: «Vedo la gente, perché vedo come degli alberi che camminano». Allora gli impose di nuovo le mani sugli occhi ed egli ci vide chiaramente, fu guarito e da lontano vedeva distintamente ogni cosa. E lo rimandò a casa sua dicendo: «Non entrare nemmeno nel villaggio».

VEDERE DI PIU’

Un Vangelo ‘in progress’: non istantaneo, ma in due tappe. Come questo cieco, anche abbiamo bisogno di essere toccati da Gesù più volte, e stando insieme a Lui, nel Vangelo e nella compagnia della Chiesa, vediamo sempre di più e sempre meglio: non solo cose e persone, ma il senso della vita e la direzione della strada da percorrere. Domandiamo anche per oggi la grazia di essere risanati da Lui negli occhi e nel cuore, per camminare nella Sua via.

 

19 febbraio 2023, Domenica VII Tempo Ordinario, Anno A

Introduzione del celebrante

La grazia del Signore ci accompagna a praticare nella vita il Vangelo che ci è stato annunciato. Lo domandiamo con fiducia.

Preghiamo: SANTIFICA LA TUA CHIESA O SIGNORE

  1. Signore nostro Dio, accompagna il popolo cristiano nel cammino della santità. Apri il nostro cuore e la nostra vita all’amore verso di te e verso il prossimo,

Preghiamo: SANTIFICA LA TUA CHIESA O SIGNORE

  1. Signore nostro Dio, sostieni tutti i nostri pastori, dispensatori del tuo perdono, maestri del tuo vangelo e ministri dell’Eucaristia,

Preghiamo: SANTIFICA LA TUA CHIESA O SIGNORE

  1. Signore nostro Dio, il tuo Vangelo di amore e di misericordia entri nel mondo e nel cuore delle persone portando pace tra le nazioni, fraternità e aiuto alle popolazioni colpite dal terremoto e a tutti coloro che soffrono,

Preghiamo: SANTIFICA LA TUA CHIESA O SIGNORE

  1. Signore nostro Dio, accompagna nella grande impresa educativa i genitori, gli insegnanti e tutti coloro che si dedicano ai ragazzi e ai giovani, per testimoniare la vita nuova del Vangelo,

Preghiamo: SANTIFICA LA TUA CHIESA O SIGNORE

Conclusione del celebrante

O Signore, con la fiducia dei discepoli e la gioia dei figli, affidiamo a te le nostre invocazioni. Tu vivi e regni nei secoli dei secoli

UN PASSO DI SANTITA’

Da dove comincia il mondo nuovo che desideriamo e di cui abbiamo bisogno? Comincia da me e da te, dalle nostre famiglie e comunità: accoglienza, perdono, superamento dello spirito di vendetta e di rappresaglia… Abbiamo come modello e punto di forza il Padre celeste che ci crea come figli, e che scopriamo nella vita e nell’opera di Gesù e vediamo poi in tanti cristiani miti, forti, caritatevoli. Possiamo riprendere ogni giorno un cammino di santità, dalla preghiera del mattino allo sguardo buono su persone, cose, avvenimenti.

Vangelo secondo Luca 10,1-9

In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.
Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada.
In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra.
Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”».

LA CORSA DEL VANGELO

Il Vangelo percorre le vie del mondo e le onde del mare. Dalla Palestina entra nel cuore di chi abita le coste del Mediterraneo e poi delle zone interne. Un altro grande passaggio avviene nel secolo nono con i fratelli Cirillo e Metodio che inventano un nuovo alfabeto per comunicare il Vangelo alle popolazioni slave. Successivamente l’annuncio si estende in Asia e nelle Americhe. Il Vangelo cammina con i passi delle persone e con l’attrattiva della vita di chi lo vive e lo annuncia.

Vangelo secondo Marco 8,11-13

In quel tempo, vennero i farisei e si misero a discutere con Gesù, chiedendogli un segno dal cielo, per metterlo alla prova.
Ma egli sospirò profondamente e disse: «Perché questa generazione chiede un segno? In verità io vi dico: a questa generazione non sarà dato alcun segno».
Li lasciò, risalì sulla barca e partì per l’altra riva.

LA PRETESA

Pretendiamo un segno secondo la nostra misura, senza vedere quello che abbiamo di fronte. In realtà, ai farisei e a noi, un segno viene donato: è Gesù che si consegna alla morte in un gesto di amore totale, e risorge il terzo giorno aprendo anche per noi la strada della vita nuova ed eterna. Questo ‘mistero’ della vita di Gesù sconfigge la nostra pretesa di dettare legge a Dio, e ci induce a farci mendicanti del suo amore.

Vangelo secondo Matteo 5,17-37

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento. In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto. Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà, sarà considerato grande nel regno dei cieli.
Io vi dico infatti: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli.
Avete inteso che fu detto agli antichi: “Non ucciderai; chi avrà ucciso dovrà essere sottoposto al giudizio”. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio. Chi poi dice al fratello: “Stupido”, dovrà essere sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: “Pazzo”, sarà destinato al fuoco della Geènna.
Se dunque tu presenti la tua offerta all’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all’altare, va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono.
Mettiti presto d’accordo con il tuo avversario mentre sei in cammino con lui, perché l’avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia, e tu venga gettato in prigione. In verità io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo!
Avete inteso che fu detto: “Non commetterai adulterio”. Ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel proprio cuore.
Se il tuo occhio destro ti è motivo di scandalo, cavalo e gettalo via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo venga gettato nella Geènna. E se la tua mano destra ti è motivo di scandalo, tagliala e gettala via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo vada a finire nella Geènna.
Fu pure detto: “Chi ripudia la propria moglie, le dia l’atto del ripudio”. Ma io vi dico: chiunque ripudia la propria moglie, eccetto il caso di unione illegittima, la espone all’adulterio, e chiunque sposa una ripudiata, commette adulterio.
Avete anche inteso che fu detto agli antichi: “Non giurerai il falso, ma adempirai verso il Signore i tuoi giuramenti”. Ma io vi dico: non giurate affatto, né per il cielo, perché è il trono di Dio, né per la terra, perché è lo sgabello dei suoi piedi, né per Gerusalemme, perché è la città del grande Re. Non giurare neppure per la tua testa, perché non hai il potere di rendere bianco o nero un solo capello. Sia invece il vostro parlare: “sì, sì”, “no, no”; il di più viene dal Maligno"

UNA VITA PIU’ UMANA

Gesù offre un di più di umanità, verità e i dignità della vita. Egli ci invita a vivere come figli e fratelli, non in forza di regole che ci opprimono, ma come persone attratte da un bene più grande: rispetto della nostra dignità personale (‘se il tuo occhio ti scandalizza…’); rispetto di Dio (‘non giurare…’): rispetto del prossimo (‘l’offesa al fratello, il desiderio cattivo…’). Ogni giorno possiamo scegliere tra il bene e il male. Ogni giorno i suoi comandamenti ‘ci custodiscono’ con una sapienza più grande e più efficace.

Vangelo secondo Marco 8,1-10

In quei giorni, poiché vi era di nuovo molta folla e non avevano da mangiare, Gesù chiamò a sé i discepoli e disse loro: «Sento compassione per la folla; ormai da tre giorni stanno con me e non hanno da mangiare. Se li rimando digiuni alle loro case, verranno meno lungo il cammino; e alcuni di loro sono venuti da lontano».
Gli risposero i suoi discepoli: «Come riuscire a sfamarli di pane qui, in un deserto?». Domandò loro: «Quanti pani avete?». Dissero: «Sette».
Ordinò alla folla di sedersi per terra. Prese i sette pani, rese grazie, li spezzò e li dava ai suoi discepoli perché li distribuissero; ed essi li distribuirono alla folla. Avevano anche pochi pesciolini; recitò la benedizione su di essi e fece distribuire anche quelli.
Mangiarono a sazietà e portarono via i pezzi avanzati: sette sporte. Erano circa quattromila. E li congedò.
Poi salì sulla barca con i suoi discepoli e subito andò dalle parti di Dalmanutà.

LA COMPASSIONE DI GESU’ E MARIA

Giornata dei Malati nella memoria della Madonna di Lourdes: il Vangelo ci mostra la compassione di Gesù per la folla che ‘non ha da mangiare’. Presentiamo a Gesù, attraverso le braccia e il cuore di Maria, le persone malate e deboli, gli affamati e assetati, le persone colpite dal terremoto e dalla guerra e altre calamità. La compagnia di Gesù e Maria è una grande forza e un grande soccorso, e suscita l’intervento fraterno di tante persone. In questi giorni anche attraverso la raccolta del Banco Farmaceutico.

Vangelo secondo Marco 7,31-37

In quel tempo, Gesù, uscito dalla regione di Tiro, passando per Sidòne, venne verso il mare di Galilea in pieno territorio della Decàpoli.
Gli portarono un sordomuto e lo pregarono di imporgli la mano. Lo prese in disparte, lontano dalla folla, gli pose le dita negli orecchi e con la saliva gli toccò la lingua; guardando quindi verso il cielo, emise un sospiro e gli disse: «Effatà», cioè: «Apriti!». E subito gli si aprirono gli orecchi, si sciolse il nodo della sua lingua e parlava correttamente.
E comandò loro di non dirlo a nessuno. Ma più egli lo proibiva, più essi lo proclamavano e, pieni di stupore, dicevano: «Ha fatto bene ogni cosa: fa udire i sordi e fa parlare i muti!».

GESU’ IN AZIONE

Gesù attraversa territori e tempi, per farsi incontrare dalle persone che domandano la Sua salvezza. La Sua azione verso il sordomuto viene espressa in sei verbi: lo conduce in disparte, gli tocca orecchi e lingua, guarda verso il Padre, sospira nello Spirito, parla… Come Gesù arriva a toccare noi, come raggiunge chi è nel bisogno e Lo invoca? Il Suo Corpo è la Chiesa, la Sua voce e la Sue mani sono le nostre che rispondono al Suo invito e diventano Suoi strumenti….

Vangelo secondo Marco 7,24-30

In quel tempo, Gesù andò nella regione di Tiro. Entrato in una casa, non voleva che alcuno lo sapesse, ma non poté restare nascosto.
Una donna, la cui figlioletta era posseduta da uno spirito impuro, appena seppe di lui, andò e si gettò ai suoi piedi. Questa donna era di lingua greca e di origine siro-fenicia.
Ella lo supplicava di scacciare il demonio da sua figlia. Ed egli le rispondeva: «Lascia prima che si sazino i figli, perché non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini». Ma lei gli replicò: «Signore, anche i cagnolini sotto la tavola mangiano le briciole dei figli». Allora le disse: «Per questa tua parola, va’: il demonio è uscito da tua figlia».
Tornata a casa sua, trovò la bambina coricata sul letto e il demonio se n’era andato.

 

UNA PAROLA CHE VALE

 

In territorio straniero, Gesù entra in una casa, ma non può rimanere nascosto. Lo raggiunge una donna, straniera lei pure. Un fitto dialogo viene riassunto in due verbi: “Ella lo supplicava – egli le rispondeva”. La donna arriva a ‘sopraffare’ Gesù e una briciola della Sua potenza arriva a sanare la figlioletta. Conclusione: con Dio occorre anche entrare in contesa, come con un amico di cui ci si fida, come con un Padre che ci mette alla prova. Davanti a Lui la nostra parola vale.

Vangelo secondo Marco 7,14-23

In quel tempo, Gesù, chiamata di nuovo la folla, diceva loro: «Ascoltatemi tutti e comprendete bene! Non c’è nulla fuori dell’uomo che, entrando in lui, possa renderlo impuro. Ma sono le cose che escono dall’uomo a renderlo impuro».
Quando entrò in una casa, lontano dalla folla, i suoi discepoli lo interrogavano sulla parabola. E disse loro: «Così neanche voi siete capaci di comprendere? Non capite che tutto ciò che entra nell’uomo dal di fuori non può renderlo impuro, perché non gli entra nel cuore ma nel ventre e va nella fogna?». Così rendeva puri tutti gli alimenti.
E diceva: «Ciò che esce dall’uomo è quello che rende impuro l’uomo. Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono i propositi di male: impurità, furti, omicidi, adultèri, avidità, malvagità, inganno, dissolutezza, invidia, calunnia, superbia, stoltezza. Tutte queste cose cattive vengono fuori dall’interno e rendono impuro l’uomo».

NEL CUORE DELL’UOMO

Non sono le cose a contaminarci; semmai è il cuore dell’uomo a contaminare le cose. Il cuore: Gesù ci avverte del male che è opera dell’uomo, e che quindi possiamo fermare ed evitare, con la sua grazia. Così Gesù ci libera da manie e magie che ci legano all’uso delle cose, come se qualcuna di esse ‘portasse male’ (e magari altre cose portassero bene). Il bene e il male abitano il cuore dell’uomo. Seminiamo, coltiviamo, sosteniamo ogni bene che fiorisce in cuore.