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Otto storie d’amore nel comunismo

Otto storie d’amore nel comunismo

Quanta storia in queste otto ‘storie d’amore nel comunismo’. Storie di persone che si incontrano, si innamorano, si sposano, generano e crescono i figli, nel crudo panorama della Russia sovietica, si intersecano con la persecuzione tagliente, tormentosa, progressiva di un regime cieco e perverso. La recrudescenza dei tempi di Stalin allunga i tempi delle detenzioni, uccide le persone e demolisce la personalità.   Che cosa sorprende in questi racconti? Il fatto della memoria, cioè della custodia nel cuore: lo sposo assente per detenzione in un luogo lontano porta nella mente e nel cuore la sposa, e viceversa. Si svelano l’intensità e la verità dell’amore, che resiste anche nel vuoto della distanza.

«Che cosa chiedere, se non di “entrare insieme nell’alba radiosa della Pasqua”? Ho fatto Pasqua da solo, ma sapendo con certezza che tu saresti andata alla liturgia ci sono stato anch’io, e ho provato una grande pace, un grande benessere. Vuol dire che eravamo insieme». Così Sergej Fudel’ scrive alla moglie Vera; i due vivono separati da grande distanza: lei manda avanti la vita familiare, con numerose bocche da sfamare; lui in una località sperduta della Russia del nord.

Le testimonianze registrano una fitta documentazione di solidarietà tra parenti e amici o anche tra persone che prima non si conoscevano. Sorprende la partecipazione dei figli, spesso ancora molto piccoli, che non dimenticano la figura del padre. Sullo sfondo del regime bolscevico che nasce dalla rivoluzione russa del 1917 e si protrae fino alla morte di Stalin nel 1951 e addirittura fino alla caduta del regime comunista nel 1991, davanti al lettore sfilano personaggi divenuti celebri anche in Occidente, come Nadežda e Osip Mandel’štam, uno dei più grandi poeti del XX secolo, oppure Kamila e Václav Benda, uno dei filosofi che hanno preparato la «rivoluzione di velluto» in Cecoslovacchhia. C’è anche la storia di un prete teologo che in vario modo accompagna varie copie nella resistenza e nella novità cristiana attraverso l’insegnamento dei contenuti della fede. Ci sono testimoni e fautori di una resistenza e di una rinascita umana e cristiana, operatori di scelte coraggiose che si scontrano con difficoltà e restrizioni assurde, fino alla reclusione o alla fucilazione e al martirio. “Queste famiglie - nota Carlotta Dorigo - sono dei veri rivoli di acqua nuova; attirano parenti, amici, esuli, membri della Chiesa clandestina, monache rimaste senza dimora, gente che compariva e scompariva nell’arco di una notte, e di cui era meglio non conoscere l’identità per evitare di lasciarsi sfuggire informazioni nel caso di un interrogatorio. Nel contesto odierno, tra pandemia e guerre, queste storie assumono una particolare attualità perché testimoniano una speranza possibile in ogni condizione e circostanza, nella concretezza di scelte che affermano la tenerezza dell’amore coniugale, l’attaccamento all’unità familiare, un amore carico di abnegazione per i figli, la passione educativa, l’esperienza del perdono e della solidarietà”.

Angelo Bonaguro, Marta Dell’Asta, Giovanna Parravicini, Insieme. Storie d’amore nel comunismo, pp. 240 + 8 pp. di foto € 12,00, La Casa di Matriona – Itaca 2022

Angelo Busetto