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Giovedì 4 novembre 2021 San Carlo Borromeo Vescovo – Arona, Novara 1538-Milano 1584

Vangelo secondo Luca 15,1-10

In quel tempo, si avvicinavano a Gesù tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano dicendo: «Costui accoglie i peccatori e mangia con loro».
Ed egli disse loro questa parabola: «Chi di voi, se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e va in cerca di quella perduta, finché non la trova? Quando l’ha trovata, pieno di gioia se la carica sulle spalle, va a casa, chiama gli amici e i vicini e dice loro: “Rallegratevi con me, perché ho trovato la mia pecora, quella che si era perduta”. Io vi dico: così vi sarà gioia nel cielo per un solo peccatore che si converte, più che per novantanove giusti i quali non hanno bisogno di conversione.
Oppure, quale donna, se ha dieci monete e ne perde una, non accende la lampada e spazza la casa e cerca accuratamente finché non la trova? E dopo averla trovata, chiama le amiche e le vicine, e dice: “Rallegratevi con me, perché ho trovato la moneta che avevo perduto”. Così, io vi dico, vi è gioia davanti agli angeli di Dio per un solo peccatore che si converte».

UN AMORE CHE PRECEDE

Gesù accoglie i peccatori e mangia con loro, perché il loro cuore si ravveda e possano cambiare vita. L’accoglienza, la vicinanza, l’amore precedono il cambiamento della persona, e arrivano a provocarlo. L’amore di Dio ci precede, e Gesù lo realizza concretamente, abbracciando e lasciandosi abbracciare, accogliendo l’invito e invitandosi lui stesso, come nel caso di Zaccheo. Gesù è l’amore di Dio che cerca e salva questa nostra umanità perduta. Lo vediamo realizzato in tanti cristiani: San Carlo ne è un esempio clamoroso.