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Sabato 22 maggio 2021 Santa Rita da Cascia, Roccaporena 1381- Cascia 1447/1457

Vangelo secondo Giovanni 21,20-25

In quel tempo, Pietro si voltò e vide che li seguiva quel discepolo che Gesù amava, colui che nella cena si era chinato sul suo petto e gli aveva domandato: «Signore, chi è che ti tradisce?». Pietro dunque, come lo vide, disse a Gesù: «Signore, che cosa sarà di lui?». Gesù gli rispose: «Se voglio che egli rimanga finché io venga, a te che importa? Tu seguimi». Si diffuse perciò tra i fratelli la voce che quel discepolo non sarebbe morto. Gesù però non gli aveva detto che non sarebbe morto, ma: «Se voglio che egli rimanga finché io venga, a te che importa?».
Questi è il discepolo che testimonia queste cose e le ha scritte, e noi sappiamo che la sua testimonianza è vera. Vi sono ancora molte altre cose compiute da Gesù che, se fossero scritte una per una, penso che il mondo stesso non basterebbe a contenere i libri che si dovrebbero scrivere.

LA FIRMA DELL’EVANGELISTA

Con questa conclusione del Vangelo che raccoglie la ‘testimonianza vera’ dell’apostolo che ‘vide e credette’, l’autore mette in qualche modo la sua firma. Egli attesta così di aver vissuto più a lungo degli altri testimoni di Gesù, e nello stesso tempo afferma che è impossibile contenere in un testo scritto le ‘molte altre cose compiute da Gesù’. La realtà della vita di Gesù potrà essere trasmessa attraverso la testimonianza dei discepoli che – come Santa Rita - vivono amando e seguendo il Signore, illuminati e corroborati dallo Spirito Santo.