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L’ABBRACCIO

L’AVVENTURA DI UN UOMO CURIOSO

Di fronte a una testimonianza raccontata con estrema semplicità, documentata da racconti su giorni di vacanza, esperienze scolastiche, feste, incontri, conferenze, ci si trova impacciati nel presentare un libro così personale, pluriforme e intenso. Il protagonista è un uomo dalla lunga vita, trascorsa attraverso vari livelli. Perfino la partecipazione giovanile all’Eta, l’organizzazione terroristica basca. Ben piantato nella cultura illuministica, docente universitario di antropologia e sociologia, con una prestigiosa carriera accademica alla Sorbona di Parigi e in Spagna, serenamente agnostico più che ateo professo, naviga totalmente estraneo ad ogni richiamo di fede. La sorpresa della vita inizia quando dal letto di una lunga degenza in ospedale, alle 6 del mattino si mette ad ascoltare la voce di Fernando Haro che alla radio commenta la foto del giorno pubblicata dai giornali. Una volta, due volte, cento volte. E’ l’inizio dell’avventura. I due si incontrano e si frequentano e Fernando fa scoprire a Mikel un mondo diverso, che lui, sociologo, non aveva neppure l’idea esistesse. Incontra famiglie, giovani, ragazzi, medici, insegnanti, gente di qualsiasi ceto e qualunque lavoro; partecipa alla loro vita, ascolta le loro testimonianze, entra nella loro esperienza. Nel libro presta la parola a uomini, donne, preti, industriali e operai, casalinghe e consacrati. Chi sono, da dove vengono, perché vivono così, come si fa a vivere così? L’esperienza che questa gente vive e racconta fa capo a Comunione e Liberazione, una realtà prima totalmente sconosciuta al nostro. Così come gli era sconosciuto il cristianesimo che ora gli appare davanti agli occhi nella pratica della vita vissuta. Basteranno lo stile brillante, la riflessione imponente, la libertà espressiva a invogliare a scorrere le 400 pagine sorprendenti di questo libro?
Mikel Azurmendi, L’abbraccio, Verso una cultura dell’incontro, BUR Rizzoli, saggi, 2020, pp 410 14,00

L'abbraccio. Verso una cultura dell'incontro