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Giovedì 26 novembre 2020 San Bellino vescovo, patrono diocesi Adria-Rovigo m. 1147- San Leonardo da Porto Maurizio, 1676-1751

Vangelo di Luca 21,20-28

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: “Quando vedrete Gerusalemme circondata da eserciti, allora sappiate che la sua devastazione è vicina. Allora coloro che si trovano nella Giudea fuggano verso i monti, coloro che sono dentro la città se ne allontanino, e quelli che stanno in campagna non tornino in città; quelli infatti saranno giorni di vendetta, affinché tutto ciò che è stato scritto si compia. In quei giorni guai alle donne che sono incinte e a quelle che allattano, perché vi sarà grande calamità nel paese e ira contro questo popolo. Cadranno a fil di spada e saranno condotti prigionieri in tutte le nazioni; Gerusalemme sarà calpestata dai pagani finché i tempi dei pagani non siano compiuti.
Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per la paura e per l’attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte. Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire su una nube con grande potenza e gloria. Quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina».

VERSO LA LIBERAZIONE

Come in una visione del futuro, Gesù vede la distruzione di Gerusalemme sull’orizzonte della fine del mondo. Tuttavia l’avvenimento che si impone su tutto è la venuta gloriosa del Figlio dell’uomo, cioè di Gesù stesso. Nessuno può sottrarsi all’ora della fine, ma – sulla parola del Signore - possiamo risollevarci e alzare il capo, e andare incontro a Lui, nostro liberatore. Gesù è il nostro liberatore non solo per il tempo finale, ma anche per ogni giornata e ogni circostanza che viviamo.