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Martedì 1 settembre 2020 Sant’Egidio Abate, sec VI-VII

Vangelo secondo Luca 4,31-37

In quel tempo, Gesù scese a Cafàrnao, città della Galilea, e in giorno di sabato insegnava alla gente. Erano stupiti del suo insegnamento perché la sua parola aveva autorità.
Nella sinagoga c’era un uomo che era posseduto da un demonio impuro; cominciò a gridare forte: «Basta! Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!».
Gesù gli ordinò severamente: «Taci! Esci da lui!». E il demonio lo gettò a terra in mezzo alla gente e uscì da lui, senza fargli alcun male.
Tutti furono presi da timore e si dicevano l’un l’altro: «Che parola è mai questa, che comanda con autorità e potenza agli spiriti impuri ed essi se ne vanno?». E la sua fama si diffondeva in ogni luogo della regione circostante.

PRESENZA E PAROLA

 

Lì dove arriva, Gesù non suscita solo sorpresa e accoglienza, ma anche contrasto e opposizione. Egli è una presenza diversa. Se ne accorge in modo particolare satana, il grande nemico e oppositore. E’ iniziata una grande lotta, alla quale ogni uomo è invitato a partecipare. Non possiamo vincere il male con la forza nostra, ma con la potenza di Cristo, che si impone con la sua presenza e la sua parola. Ecco il punto da cui ricominciare.