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Venerdì 28 agosto 2020 Sant’Agostino 354-430

Vangelo secondo Matteo 25,1-13

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola:
«Il regno dei cieli sarà simile a dieci vergini che presero le loro lampade e uscirono incontro allo sposo. Cinque di esse erano stolte e cinque sagge; le stolte presero le loro lampade, ma non presero con sé l’olio; le sagge invece, insieme alle loro lampade, presero anche l’olio in piccoli vasi. Poiché lo sposo tardava, si assopirono tutte e si addormentarono.
A mezzanotte si alzò un grido: “Ecco lo sposo! Andategli incontro!”. Allora tutte quelle vergini si destarono e prepararono le loro lampade. Le stolte dissero alle sagge: “Dateci un po’ del vostro olio, perché le nostre lampade si spengono”. Le sagge risposero: “No, perché non venga a mancare a noi e a voi; andate piuttosto dai venditori e compratevene”.
Ora, mentre quelle andavano a comprare l’olio, arrivò lo sposo e le vergini che erano pronte entrarono con lui alle nozze, e la porta fu chiusa. Più tardi arrivarono anche le altre vergini e incominciarono a dire: “Signore, signore, aprici!”. Ma egli rispose: “In verità io vi dico: non vi conosco”.
Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l’ora».

L’ATTESA DELLO SPOSO

 

La vita è un’attesa, non proiettata sul vuoto, ma desiderosa di una venuta che compia il nostro desiderio. Desiderio di luce, di amore, di felicità. Cerchiamo per tante strade, intraprendiamo imprese e tentativi come se la risposta sbocciasse della nostra ricerca e fiorisse dalle nostre mani. Infine è Lui a sorprenderci, provenendo da una strada imprevista. E’ la vicenda di Sant’Agostino, che la grazia ha sorpreso mentre lui cercava la gloria, a Milano con il vescovo Ambrogio e altri amici.