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IL BENE DELL’AMICIZIA

L'amicizia è un dono, come il sole che s'alza al mattino e permane in cielo fino a sera, e come il torrente che scorre. Ad ogni età della vita il miracolo si rinnova e ti accompagna. L'amicizia è discreta come una bella cosa che c'è e non ha alcuna pretesa di imporsi. Te la trovi accanto come un tesoro. Puoi bussare alla sua porta a qualsiasi ora della giornata, puoi parlare e tacere, raccontare o trattenere un segreto, allontanarti o chiamare qualcuno vicino. 
L'amicizia sorge da antichi percorsi o da incontri improvvisi. Non è solo convergenza di idee e di intese. È accoglienza di tutto quello che tu sei e che l'altro è, è confidenza e fiducia.
Sperimenti nel tempo che l'amicizia non si fonda sulla reciprocità, ma sulla gratuità. Dai senza ricevere e ricevi senza dare. Non è un gioco al pareggio, e ciascuno sperimenta di ottenere vantaggio.
Come un fiume sotterraneo che non si vede in superficie, l’amicizia continua a scorrere e alimenta l'anima.
Ci sono circostanze in cui l'amicizia si apre a una cerchia di persone, mentre in altri tempi l'amicizia non supera il rapporto a due. Ma l'una circostanza non sopprime e non disturba l'altra.
L'amicizia è abitata. Non vive solo per il dono dell'altro, ma per una trasparenza che rivela un'altra presenza, come un mare che scopri pieno di pesci. È strada che conduce sull'altro versante della vita e rivela la presenza del Donatore. L'amico c'è, con la sua persona e la sua storia, senza che tu l'abbia generato e fatto crescere: dono assoluto del Datore dei doni.
L’amicizia è un campo dove trovi un tesoro ancora più grande; ti svela una misura che supera il rapporto reciproco e ti conduce alla casa abitata da un Amico più grande. Percorri tutto il Vangelo in barca con questo amico grande, e quasi non ti accorgi di Lui che dorme a poppa. Vogando e contemplando, lavorando e riposando, soffrendo e godendo, tutto il viaggio della vita svela l’Amico Gesù. Di passo in passo, di onda in onda, di tempo in tempo, sperimenti che il contenuto dell’amicizia e il suo scopo non è l’appiattimento dell’uno sull’altro, né tantomeno il reciproco possesso, ma un cammino alla scoperta dell’Amico che abbraccia tutta intera la vita. Colui che ha detto: “Vi ho chiamato amici”.