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Lunedì 13 luglio 2020 Sant’Enrico, imperatore, 973-1024

Vangelo secondo Matteo 10,34-11,1

In quel tempo, Gesù disse ai suoi apostoli:
«Non crediate che io sia venuto a portare pace sulla terra; sono venuto a portare non pace, ma spada. Sono infatti venuto a separare l’uomo da suo padre e la figlia da sua madre e la nuora da sua suocera; e nemici dell’uomo saranno quelli della sua casa.
Chi ama padre o madre più di me, non è degno di me; chi ama figlio o figlia più di me, non è degno di me; chi non prende la propria croce e non mi segue, non è degno di me.
Chi avrà tenuto per sé la propria vita, la perderà, e chi avrà perduto la propria vita per causa mia, la troverà.
Chi accoglie voi accoglie me, e chi accoglie me accoglie colui che mi ha mandato.
Chi accoglie un profeta perché è un profeta, avrà la ricompensa del profeta, e chi accoglie un giusto perché è un giusto, avrà la ricompensa del giusto.
Chi avrà dato da bere anche un solo bicchiere d’acqua fresca a uno di questi piccoli perché è un discepolo, in verità io vi dico: non perderà la sua ricompensa».
Quando Gesù ebbe terminato di dare queste istruzioni ai suoi dodici discepoli, partì di là per insegnare e predicare nelle loro città.

CHI E’ COSTUI?

Chi è costui che ha la pretesa di guadagnare il nostro cuore, di conquistare la nostra vita più che non il padre e la madre, il figlio e la figlia? Chi è costui che si identifica con il Padre celeste e nello stesso tempo con un piccolo bambino? Egli è ben più che un uomo, ben più che un sant’uomo. Egli è il Dio della vita e la sorgente dell’amore. Chi Lo ama e Lo segue, ritrova se stesso e si apre alla più grande dedizione.