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Venerdì 15 maggio 2020 Sant’Isidoro agricoltore, Madrid 1017-1130

Vangelo secondo Giovanni 15,12-17

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici.
Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi.
Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri».

LA SORGENTE DELL’AMORE

Gesù chiama amici coloro che sceglie e chiama per nome: ad essi confida il mistero della sua persona e dona la sua vita, perché portino frutto. Conseguenza: se Gesù considera amico ciascuno dei suoi discepoli, allora i discepoli si ritrovano amici tra loro. L’amore con il quale Gesù ci ama diventa una corrente che avvolge il mondo. Occorre ritornare alla sorgente dell’amore con il quale Gesù ama ciascuno, per rinnovare l’amore tra coniugi, tra amici e persino verso i nemici.