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Tempo di preghiera

UN MONDO CHE CAMBIA

La bora, la pioggia, il freddo, la neve nello sbocciare della primavera. Le strade vuote, gli ospedali pieni, i camici bianchi come palombari che scendono negli abissi. Una Quaresima di quarantena avvolge il mondo e lo pugnala alle spalle come un traditore. Svanisce la boria e si interrompono le sfilate di moda. Un universo immobile cerca le stelle.
Sotto una fitta pioggerellina che bagna il selciato e accarezza il Crocifisso, un grande silenzio abbraccia piazza San Pietro e fascia di preghiera il mondo. Da ogni angolo gli sguardi si concentrano sull'uomo vestito di bianco che ansimando incede per la lieve gradinata, parla al mondo, lo trafigge nel suo peccato, lo risana nella misericordia, lo rinsalda nella carità. Tutti ci conduce davanti all’immagine di Maria e a baciare il piede del crocifisso grondante di sangue e di pioggia. Quante persone da tutti i meridiani e i paralleli si concentrano in un unico sguardo? Domande e speranze, ferite e sconfitte, deposte davanti alla grande Presenza nell’Eucaristia. Uno squarcio di luce sulle nubi che avvolgono il mondo. “Alzo gli occhi verso il monte: da dove mi verrà l’aiuto. Il mio aiuto viene dal Signore che ha fatto cielo e terra”. Non solo l’emittente cattolica, ma anche il primo canale della televisione pubblica e non so quanti altri sistemi di collegamento, avvincono persone dai quattro angoli del mondo, a seguire i passi stanchi e decisi dell’uomo che ci conduce a Dio. La Messa del mattino celebrata dal Papa è trasmessa in diretta anche da Rai1, e si prolunga fino al lungo silenzio dell’adorazione e della benedizione. Nuovi spazi sui quali non rimbalzano più solo chiacchiere di intrattenitori e beghe di ospiti, ma si distende il bene della preghiera, il conforto della Parola, la mano che benedice. Gesti inusitati, ignoti o dimenticai risalgono alla superficie dell’anima, abbracciano e consolano. Una grande occasione perché Cristo sia mostrato, guardato, raccontato, scoperto. Che cosa abbiamo perso vivendo, che cosa stiamo ora guadagnando in questi nuovi drammatici percorsi? Per quale strada si procede alla conquista di se stessi, per quale corsia si aiutano i malati, per quale via si va al cielo?
L’inquinamento dell’aria diminuisce, le acque del mare si ripuliscono, in laguna tornano a guizzare i pesci. Nelle case si torna a stare insieme. Finirà? Finirà questo male che incute paura e sgretola gli idoli: denaro e successo, possesso e privilegi, corrosi dal virus invisibile come veleno di satana. Finirà questo male, ma non finiscano umiltà, dedizione, riconoscenza, semplicità, sobrietà, verità. Non finisca la preghiera rivolta al Dio della vita, non si esaurisca il desiderio dell’abbraccio e dell’incontro, non ceda il dono di sé per il bene di tutti.