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Giovedì 6 giugno 2019, San Norberto vescovo, Germania 1085-1134

Vangelo secondo Giovanni 17,20-26

In quel tempo, [Gesù, alzàti gli occhi al cielo, pregò dicendo:]
«Non prego solo per questi, ma anche per quelli che crederanno in me mediante la loro parola: perché tutti siano una sola cosa; come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi in noi, perché il mondo creda che tu mi hai mandato.
E la gloria che tu hai dato a me, io l’ho data a loro, perché siano una sola cosa come noi siamo una sola cosa. Io in loro e tu in me, perché siano perfetti nell’unità e il mondo conosca che tu mi hai mandato e che li hai amati come hai amato me.
Padre, voglio che quelli che mi hai dato siano anch’essi con me dove sono io, perché contemplino la mia gloria, quella che tu mi hai dato; poiché mi hai amato prima della creazione del mondo.
Padre giusto, il mondo non ti ha conosciuto, ma io ti ho conosciuto, e questi hanno conosciuto che tu mi hai mandato. E io ho fatto conoscere loro il tuo nome e lo farò conoscere, perché l’amore con il quale mi hai amato sia in essi e io in loro».

NELL’UNITA’ DEL PADRE E DEL FIGLIO

La preghiera di Gesù abbraccia il mondo. Egli tutti riconduce a vivere il suo rapporto con il Padre. Vivendo la vita familiare e sociale nell’unità, diventiamo segno del Padre che ci ama donando il Figlio e del Figlio che ci ama fino dare la vita per noi. Veniamo incamminati al luogo della sua gloria, cioè alla pienezza del Paradiso, dove il Figlio siede alla destra del Padre. Questo è lo scopo dell’incarnazione del Figlio, questo è l’anelito di felicità di ogni uomo.