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Incontro con la FRATERNITA’ SAN CARLO

Dove il cristianesimo rinasce

Il matematico, il filosofo, il fisico: tre tipi diversi, tutti ben lanciati all'inizio di una brillante carriera. Eppure pervasi da un'attesa che si apre su una prospettiva più grande. Per vie diverse per ciascuno dei tre, l’incontro con la Fraternità missionaria di San Carlo Borromeo segna la svolta decisiva. Oggi il fisico è sacerdote a Fuenlabrada, una cittadina di cemento sorta nei pressi di Madrid, mentre gli altri due studiano teologia a Roma in vista dell’ordinazione. La loro breve visita in casa nostra porta una ventata di aria pulita. Hanno accompagnato i ragazzi nel ritiro di preparazione alla Cresima, conquistandoli con l'immediatezza della testimonianza e la simpatia dei giochi e dei canti. Quel che risalta in questi tre nuovi amici è lo stile di vita. Già al primo impatto lasciano trasparire il di più che li abita. Cosa faceva Gesù con i suoi, come li trattava, come li coinvolgeva? La sua forma di vita trova un riflesso in questi nuovi discepoli che neanche fuori sede rinunciano all'ora quotidiana di silenzio per mettersi davanti alla Sua Presenza, con l’esito di una fraternità e amicizia salde e serene. Nelle case di missione dove vanno a vivere insieme, costituiscono già la prima semente di testimonianza. La gente li osserva, prende contatto, domanda di imitarli. Senza reticenze e ambiguità, rinasce l’esperienza dei primi cristiani, rielaborata nei monasteri e imitata dalle antiche famiglie patriarcali e dalle moderne fraternità cristiane.
Don Stefano racconta della proposta lanciata ai giovani della sua immensa parrocchia costituita da improvvisati arrivi dalla campagna spagnola. Dapprima le solite difficoltà di trovare un momento settimanale per incontrarsi, per la scontata concorrenza di mille altri impegni. Poi la sfida diretta, da buon torero: invita i giovani al sabato sera - momento intoccabile – e questi, invece di diminuire, aumentano; svolgono un dialogo in cui si raccontano la vita, cantano, giocano, scoprono la preghiera, risalendo dall'abisso della non fede. Con altre modalità, analoga esperienza si propone in Africa come a Taipei, in America come in Siberia. La missione passa attraverso la partecipazione della vita, la condivisione dei problemi, la presenza nella scuola. Il carisma di don Giussani, da cui ha preso le mosse don Massimo Camisasca loro fondatore e ora vescovo di Reggio Emilia, rimbalza in diverse modalità. La novità di questa impresa è ‘semplicemente’ l’esperienza di un cristianesimo vissuto in comunione, a partire dalla casa dei sacerdoti e di altre persone. La semente sparsa con libertà e tenacia nelle strade del mondo, viene mensilmente raccolta e diffusa in un giornalino dove gli amici idealmente si radunano per raccontare l'opera di Dio. Noi continuiamo a guardare lì dove rinasce il cristianesimo.