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Sabato 18 febbraio 2017 – San Francesco Regis Clet, martire in Cina, 1748-1819

L’ABBIAMO VISTO

Vedere Gesù trasfigurato cambia la vita. Quando si è vissuta un’esperienza bella e convincente, si può camminare in una valle oscura senza perdersi e disperarsi. Gesù offre l’anticipo della trasfigurazione ai tre preferiti, Pietro, Giacomo e Giovanni e anche a noi, chiamati a stare con lui e a seguirlo. L’abbiamo ‘visto’ almeno una volta in una circostanza particolare e abbiamo esclamato: “E’ bello Signore stare con te”. Occorre non perdere la memoria di ciò che abbiamo visto e udito.

Vangelo secondo Marco 9,2-13

In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li condusse su un alto monte, in disparte, loro soli. Fu trasfigurato davanti a loro e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle così bianche. E apparve loro Elìa con Mosè e conversavano con Gesù.
Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Rabbì, è bello per noi essere qui; facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elìa». Non sapeva infatti che cosa dire, perché erano spaventati.
Venne una nube che li coprì con la sua ombra e dalla nube uscì una voce: «Questi è il Figlio mio, l’amato: ascoltatelo!».
E improvvisamente, guardandosi attorno, non videro più nessuno, se non Gesù solo, con loro.
Mentre scendevano dal monte, ordinò loro di non raccontare ad alcuno ciò che avevano visto, se non dopo che il Figlio dell’uomo fosse risorto dai morti. Ed essi tennero fra loro la cosa, chiedendosi che cosa volesse dire risorgere dai morti.
E lo interrogavano: «Perché gli scribi dicono che prima deve venire Elìa?». Egli rispose loro: «Sì, prima viene Elìa e ristabilisce ogni cosa; ma, come sta scritto del Figlio dell’uomo? Che deve soffrire molto ed essere disprezzato. Io però vi dico che Elìa è già venuto e gli hanno fatto quello che hanno voluto, come sta scritto di lui».