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Vangelo secondo Luca 24,46-53

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni. Ed ecco, io mando su di voi colui che il Padre mio ha promesso; ma voi restate in città, finché non siate rivestiti di potenza dall’alto».
Poi li condusse fuori verso Betània e, alzate le mani, li benedisse. Mentre li benediceva, si staccò da loro e veniva portato su, in cielo. Ed essi si prostrarono davanti a lui; poi tornarono a Gerusalemme con grande gioia e stavano sempre nel tempio lodando Dio.

GESU’ AL DI LA’ E AL DI QUA

E’ il gran finale del Vangelo di Luca, e l’inizio degli Atti degli Apostoli. Gesù sale al Padre con la sua vita umana e con l’offerta del sacrificio. Inizia la sua nuova presenza nella Chiesa, nella potenza dello Santo Spirito mandato a Pentecoste, per la missione dei cristiani nel mondo. Vivendo nella storia, noi percorriamo con la nostra vita la stessa via di Cristo, nella compagnia visibile nella Chiesa. Camminiamo verso un compimento che non viene guadagnato dalle nostre umane imprese, ma dalla Sua Grazia che ci accompagna.

Vangelo secondo Giovanni 16,23-28

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«In verità, in verità io vi dico: se chiederete qualche cosa al Padre nel mio nome, egli ve la darà. Finora non avete chiesto nulla nel mio nome. Chiedete e otterrete, perché la vostra gioia sia piena.
Queste cose ve le ho dette in modo velato, ma viene l’ora in cui non vi parlerò più in modo velato e apertamente vi parlerò del Padre. In quel giorno chiederete nel mio nome e non vi dico che pregherò il Padre per voi: il Padre stesso infatti vi ama, perché voi avete amato me e avete creduto che io sono uscito da Dio.
Sono uscito dal Padre e sono venuto nel mondo; ora lascio di nuovo il mondo e vado al Padre».

NEL SUO NOME

Quando domandiamo al Padre ‘nel suo nome’, nel nome di Gesù? Quando tralasciamo ogni pretesa e ci affidiamo alle braccia del Padre. Nell’orto degli ulivi Gesù si è rimesso alla sua volontà, ed esalando l’ultimo respiro si è affidato al Padre. Quando amiamo Gesù, come l’hanno amato Pietro, Giovanni, la Maddalena e tanti altri, allora il Padre ci ama e realizza il nostro vero bene. Allora realmente possiamo chiedere come Gesù, e come Lui verremo esauditi con il dono della vita risorta.

Vangelo secondo Giovanni 16,20-23

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«In verità, in verità io vi dico: voi piangerete e gemerete, ma il mondo si rallegrerà. Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia.
La donna, quando partorisce, è nel dolore, perché è venuta la sua ora; ma, quando ha dato alla luce il bambino, non si ricorda più della sofferenza, per la gioia che è venuto al mondo un uomo. Così anche voi, ora, siete nel dolore; ma vi vedrò di nuovo e il vostro cuore si rallegrerà e nessuno potrà togliervi la vostra gioia. Quel giorno non mi domanderete più nulla».

UN PARTO DI NUOVA VITA

Un paragone famoso, che riecheggia nei secoli: il parto doloroso della donna, genera una nuova vita. Ci sono sofferenze che sembrano sterili, di cui non è visibile il frutto. Eppure ogni sofferenza, anche la più ingiusta e assurda può essere vissuta in condivisione con la croce di Gesù, e allora misteriosamente genera un frutto di grazia. Don Carlo Gnocchi invitava i bambini feriti o mutilati a offrire a Gesù le ‘perline’ del loro dolore durante le operazioni chirurgiche.

Vangelo secondo Giovanni 16,16-20

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Un poco e non mi vedrete più; un poco ancora e mi vedrete».
Allora alcuni dei suoi discepoli dissero tra loro: «Che cos’è questo che ci dice: “Un poco e non mi vedrete; un poco ancora e mi vedrete”, e: “Io me ne vado al Padre”?». Dicevano perciò: «Che cos’è questo “un poco”, di cui parla? Non comprendiamo quello che vuol dire».
Gesù capì che volevano interrogarlo e disse loro: «State indagando tra voi perché ho detto: “Un poco e non mi vedrete; un poco ancora e mi vedrete”? In verità, in verità io vi dico: voi piangerete e gemerete, ma il mondo si rallegrerà. Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia».

ANCORA UN POCO

Quanto dura questa vita? Quanto dobbiamo attendere ancora la seconda venuta del Signore?  Quanto durerà questa guerra? Quanto tempo le disgrazie, i flagelli, le ingiustizie, le crudeltà, le cattiverie? Vorremmo che tutto il male del mondo venisse spazzato con un solo colpo: il pianto cessasse e tutta la tristezza dei bambini e delle madri venisse tramutata in gioia. Verrà quel tempo, verrà nuovamente il Signore, glorioso. E intanto ora Egli viene, nella misericordia, nella carità, nel perdono, nell’accoglienza, nella fede…. Con i suoi santi.

Vangelo secondo Giovanni 16,12-15

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso.
Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future.
Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà».

LA VERITA’ E’ L’INCONTRO CON CRISTO

A quale verità ci conduce lo Spirito Santo? La verità piena è il rapporto con la persona di Cristo, che ci salva. L’incontro con Lui, e tutta la strada che percorriamo nella vita guardandolo e seguendolo, ci rivela a noi stessi, nel nostro intero bisogno, e ci attrae a Cristo, trovando in Lui la pienezza delle risposta, cioè il senso di tutto, la pace e la gioia. Quell’immagine divina che portiamo in cuore e che tante volte corrompiamo, in Lui si rinnova e si compie.

Domenica 29 giugno 2022 - ASCENSIONE DEL SIGNORE, Anno C

Giornata per le comunicazioni sociali

Introduzione del sacerdote
A Gesù che ascende al Padre affidiamo la nostra vita e la nostra preghiera, in comunione con tuta la Chiesa.

1. Signore Gesù, salendo al cielo, tu porti a compimento la tua missione nel mondo e ti consegni al Padre; benedici il tuo popolo, apri per tutti gli uomini la strada che conduce alla salvezza e alla gioia del Paradiso,
Preghiamo: ASCOLTACI O SIGNORE

2. Signore Gesù, asceso al cielo, tu allarghi la tua presenza nel mondo attraverso il dono dello Spirito Santo. Donaci di riconoscerti presente nella vita delle persone che invocano e costruiscono la pace,
Preghiamo: ASCOLTACI O SIGNORE

3. Signore Gesù, il mondo si allarga con tutti gli strumenti della comunicazione; donaci intelligenza e prudenza per usarli nelle opere di bene e di fraternità,
Preghiamo: ASCOLTACI O SIGNORE

4. Signore Gesù, la tua ascensione apre a noi discepoli il tempo della missione. Rendici testimoni della tua vita nuova nei rapporti quotidiani, aperti ad ogni persona e a tutti i popoli,
Preghiamo: ASCOLTACI O SIGNORE

Conclusione del sacerdote
O Dio nostro Padre, accogliendo il tuo Figlio Gesù nella gloria del cielo, tu accogli anche la nostra umanità e sostieni la nostra speranza. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.

GESU’ AL DI LA’ E AL DI QUA

Gesù sale al Padre con tutta la ricchezza della sua vita umana e con l’offerta del suo sacrificio. Inizia la sua nuova presenza nella Chiesa, con la potenza del suo Santo Spirito mandato a Pentecoste. E’ il gran finale del Vangelo di Luca, e l’inizio degli Atti degli Apostoli.
Vivendo nella storia, ormai noi percorriamo con la nostra vita la via di Cristo, nella sua compagnia visibile nella Chiesa: Camminiamo verso un compimento che è dato non solo dalle nostre umane imprese, ma dalla Sua Grazia che ci accompagna.

 

Vangelo secondo Giovanni 16,5-11

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Ora vado da colui che mi ha mandato e nessuno di voi mi domanda: “Dove vai?”. Anzi, perché vi ho detto questo, la tristezza ha riempito il vostro cuore.
Ma io vi dico la verità: è bene per voi che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Paràclito; se invece me ne vado, lo manderò a voi.
E quando sarà venuto, dimostrerà la colpa del mondo riguardo al peccato, alla giustizia e al giudizio. Riguardo al peccato, perché non credono in me; riguardo alla giustizia, perché vado al Padre e non mi vedrete più; riguardo al giudizio, perché il principe di questo mondo è già condannato».

UNA PRESENZA PIU’ GRANDE

Anche in noi prevale spesso la tristezza per la ‘partenza’ fisica di Gesù. Come se ci avesse lasciato soli, nel vuoto. Non ci rendiamo conto che la presenza fisica di Gesù toccava poche persone, mentre la sua presenza gloriosa dopo l’Ascensione, attraverso lo Spirito Santo, può invadere il mondo e soprattutto entrare nel profondo del cuore. Dovremo diventare attenti all’opera che lo Spirito Santo continua a compiere nel mondo, e non chiuderlo nel recinto dei nostri programmi e delle nostre pretese.

Vangelo secondo Giovanni 15,26-16,4

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Quando verrà il Paràclito, che io vi manderò dal Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli darà testimonianza di me; e anche voi date testimonianza, perché siete con me fin dal principio.
Vi ho detto queste cose perché non abbiate a scandalizzarvi. Vi scacceranno dalle sinagoghe; anzi, viene l’ora in cui chiunque vi ucciderà crederà di rendere culto a Dio. E faranno ciò, perché non hanno conosciuto né il Padre né me. Ma vi ho detto queste cose affinché, quando verrà la loro ora, ve ne ricordiate, perché io ve l’ho detto».

TESTIMONIANZA DI VITA

Le parole di Gesù nell’ultima Cena annunciano la sua partenza da questo mondo. Questa partenza non significa assenza. Gesù manderà dal Padre lo Spirito Santo, che gli renderà testimonianza, cioè renderà ancora viva e presente la sua persona e la sua azione. Sorprendentemente, Gesù aggiunge: “Anche voi date testimonianza”, voi che avete partecipato alla mia vita. Una testimonianza non fatta solo di parole che annunciato, ma di una vita che ‘ricopia’ quella di Gesù fino alla persecuzione.