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Vangelo secondo Luca 13,1-9

In quel tempo, si presentarono alcuni a riferire a Gesù il fatto di quei Galilei, il cui sangue Pilato aveva fatto scorrere insieme a quello dei loro sacrifici. Prendendo la parola, Gesù disse loro: «Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, per aver subìto tale sorte? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo. O quelle diciotto persone, sulle quali crollò la torre di Sìloe e le uccise, credete che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo».
Diceva anche questa parabola: «Un tale aveva piantato un albero di fichi nella sua vigna e venne a cercarvi frutti, ma non ne trovò. Allora disse al vignaiolo: “Ecco, sono tre anni che vengo a cercare frutti su quest’albero, ma non ne trovo. Tàglialo dunque! Perché deve sfruttare il terreno?”. Ma quello gli rispose: “Padrone, lascialo ancora quest’anno, finché gli avrò zappato attorno e avrò messo il concime. Vedremo se porterà frutti per l’avvenire; se no, lo taglierai”».

LA RESPONSABILITA’ DEI GIORNI

Quante volte ci tiriamo fuori: “Non sono stato io”. Oppure: “A me non tocca”. Gesù ci coinvolge in una responsabilità comune e ci chiama a conversione. E’ vero anche che la sua pazienza sa attendere tutti i giorni della nostra vita, fino all’ultimo giorno. Intanto abbiamo la possibilità di muoverci, superando l’ignavia della volontà e la tristezza del cuore, attratti dalla sua chiamata e accompagnati dai santi del cielo e della terra.

Venerdì 22 Ottobre 2021, San Giovanni Paolo II Papa

Vangelo secondo Luca 12,54-59

In quel tempo, Gesù diceva alle folle:
«Quando vedete una nuvola salire da ponente, subito dite: “Arriva la pioggia”, e così accade. E quando soffia lo scirocco, dite: “Farà caldo”, e così accade. Ipocriti! Sapete valutare l’aspetto della terra e del cielo; come mai questo tempo non sapete valutarlo? E perché non giudicate voi stessi ciò che è giusto?
Quando vai con il tuo avversario davanti al magistrato, lungo la strada cerca di trovare un accordo con lui, per evitare che ti trascini davanti al giudice e il giudice ti consegni all’esattore dei debiti e costui ti getti in prigione. Io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo».

SEMI DI BENE

Gesù non fa le previsioni del tempo, ma invita a guardare il tempo per cogliere i segni dell’azione di Dio. Noi, indotti a guardare i segni del ‘tempo cattivo’, stentiamo a scoprire le sementi e i frutti del bene. ‘L’essenziale è invisibile agli occhi; non si vede bene che con il cuore’, diceva il Piccolo Principe. Quando il cuore vede spuntare la piantina del bene, si accende il desiderio di innaffiarla e proteggerla, continuando a seminare e piantare.

 

 

Vangelo secondo Luca 12,49-53

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Sono venuto a gettare fuoco sulla terra, e quanto vorrei che fosse già acceso! Ho un battesimo nel quale sarò battezzato, e come sono angosciato finché non sia compiuto! Pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra? No, io vi dico, ma divisione. D’ora innanzi, se in una famiglia vi sono cinque persone, saranno divisi tre contro due e due contro tre; si divideranno padre contro figlio e figlio contro padre, madre contro figlia e figlia contro madre, suocera contro nuora e nuora contro suocera».

LA ‘PASSIONE’ DI GESU’

La ‘passione’ di Gesù comincia prima dei tre ultimi giorni di vita. Una passione che infiamma il cuore e accende la volontà: per noi uomini e per la nostra salvezza, e nello stesso tempo un timore e un’angoscia di fronte alla prospettiva di un battesimo di morte e di vita. Questa passione non gli è venuta meno. Si espande sulla terra creando ‘divisione’ tra chi lo segue e chi lo abbandona. Una divisione che costituisce i chiamati come strumento di salvezza per tutti.

Vangelo secondo Luca 12,39-48

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinare la casa. Anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo».
Allora Pietro disse: «Signore, questa parabola la dici per noi o anche per tutti?».
Il Signore rispose: «Chi è dunque l’amministratore fidato e prudente, che il padrone metterà a capo della sua servitù per dare la razione di cibo a tempo debito? Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà ad agire così. Davvero io vi dico che lo metterà a capo di tutti i suoi averi.
Ma se quel servo dicesse in cuor suo: “Il mio padrone tarda a venire”, e cominciasse a percuotere i servi e le serve, a mangiare, a bere e a ubriacarsi, il padrone di quel servo arriverà un giorno in cui non se l’aspetta e a un’ora che non sa, lo punirà severamente e gli infliggerà la sorte che meritano gli infedeli.
Il servo che, conoscendo la volontà del padrone, non avrà disposto o agito secondo la sua volontà, riceverà molte percosse; quello invece che, non conoscendola, avrà fatto cose meritevoli di percosse, ne riceverà poche.
A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più».

VIVERE LA VITA

Vivere la vita, viverla in pienezza, accogliendo la grazia di ogni giorno e rispondendovi con passione. Gesù ci invita alla verità e alla bellezza. Il cammino della giornata non è prima di tutto una penitenza da affrontare. E’ un’espressione della nostra personalità, la risposta a una chiamata, la coscienza di un compito. Ci è stato dato molto: tutto il contenuto della fede e il patrimonio di una grande storia, che ci permette un giudizio sulla vita e ci apre al mondo.

Vangelo secondo Luca 10,1-9

In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.
Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada.
In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra.
Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”».

IL DONO DEL VANGELO

Luca, seguace di Paolo, è colui che ha raccolto la testimonianza di tante persone per raccontare una ‘vita’ di Gesù, resa comprensibile anche ai non Ebrei. Gesù è venuto non solo per gli Ebrei ma per tutti. Gesù invia non solo i dodici, non solo i settantadue. Anch’io, anche noi, accogliamo il Vangelo di Gesù e desideriamo testimoniarlo. Gesù è il dono più grande che Dio fa al mondo. Un dono per tutti, che dona senso e contenuto alla vita di ciascuno.

 

Vangelo secondo Marco 10,35-45

In quel tempo, si avvicinarono a Gesù Giacomo e Giovanni, i figli di Zebedèo, dicendogli: «Maestro, vogliamo che tu faccia per noi quello che ti chiederemo». Egli disse loro: «Che cosa volete che io faccia per voi?». Gli risposero: «Concedici di sedere, nella tua gloria, uno alla tua destra e uno alla tua sinistra».
Gesù disse loro: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io bevo, o essere battezzati nel battesimo in cui io sono battezzato?». Gli risposero: «Lo possiamo». E Gesù disse loro: «Il calice che io bevo, anche voi lo berrete, e nel battesimo in cui io sono battezzato anche voi sarete battezzati. Ma sedere alla mia destra o alla mia sinistra non sta a me concederlo; è per coloro per i quali è stato preparato».
Gli altri dieci, avendo sentito, cominciarono a indignarsi con Giacomo e Giovanni. Allora Gesù li chiamò a sé e disse loro: «Voi sapete che coloro i quali sono considerati i governanti delle nazioni dominano su di esse e i loro capi le opprimono. Tra voi però non è così; ma chi vuole diventare grande tra voi sarà vostro servitore, e chi vuole essere il primo tra voi sarà schiavo di tutti. Anche il Figlio dell’uomo infatti non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti».

UN BUON CAMMINO

Il cristiano non fa carriera. O almeno non è questo lo scopo della sua vita. Domandiamo la grazia di seguire il Signore nella condizione in cui ci troviamo, dedicandoci a Lui secondo la nostra vocazione e la nostra professione: famiglia, lavoro, impegni. Anche attraverso la croce e il servizio passa la pace del cuore e con essa la nostra felicità. Viviamo questo tempo di ripresa e di rinnovamento della Chiesa, pur dentro problemi e ostacoli, con un cuore aperto e una volontà decisa a camminare dietro a Gesù.

 

Vangelo secondo Luca 12,8-12

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Io vi dico: chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anche il Figlio dell’uomo lo riconoscerà davanti agli angeli di Dio; ma chi mi rinnegherà davanti agli uomini, sarà rinnegato davanti agli angeli di Dio.
Chiunque parlerà contro il Figlio dell’uomo, gli sarà perdonato; ma a chi bestemmierà lo Spirito Santo, non sarà perdonato.
Quando vi porteranno davanti alle sinagoghe, ai magistrati e alle autorità, non preoccupatevi di come o di che cosa discolparvi, o di che cosa dire, perché lo Spirito Santo vi insegnerà in quel momento ciò che bisogna dire».

RICONOSCERE GESU’

Questo è il compito della vita: riconoscere Gesù. Non solo come Colui che è nato, vissuto, morto, risorto. Ma come Colui che è vivo e presente. Prima delle nostre ‘buone azioni’, c’è questo riconoscimento che invade la persona per essere testimoniato al mondo. Quando riconosciamo Gesù, la vita viene rilanciata ad ogni istante e ritrova tutta l’energia che le viene donata. Nella storia della Chiesa, il più grande spettacolo è quello di coloro che hanno riconosciuto Gesù, fino al sacrificio della vita.

Venerdì 15 ottobre 2021 - Santa Teresa d'Avila vergine e Dottore della Chiesa, Spagna, 1515-1582

Vangelo secondo Luca 12,1-7

In quel tempo, si erano radunate migliaia di persone, al punto che si calpestavano a vicenda, e Gesù cominciò a dire anzitutto ai suoi discepoli:
«Guardatevi bene dal lievito dei farisei, che è l’ipocrisia. Non c’è nulla di nascosto che non sarà svelato, né di segreto che non sarà conosciuto. Quindi ciò che avrete detto nelle tenebre sarà udito in piena luce, e ciò che avrete detto all’orecchio nelle stanze più interne sarà annunciato dalle terrazze.
Dico a voi, amici miei: non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo e dopo questo non possono fare più nulla. Vi mostrerò invece di chi dovete aver paura: temete colui che, dopo aver ucciso, ha il potere di gettare nella Geènna. Sì, ve lo dico, temete costui.
Cinque passeri non si vendono forse per due soldi? Eppure nemmeno uno di essi è dimenticato davanti a Dio. Anche i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non abbiate paura: valete più di molti passeri!».

POTENZA DI AMORE

“Non c’è nulla di nascosto che non sarà svelato”. C’è una potenza della grazia, che sempre d manifestarsi. Quello che Gesù ci dona – vita, Vangelo, presenza – domina il cuore, esplode nella vita, e viene riconosciuto. Travolge perfino i nostri mali, limiti, difetti. Così è stata la vita di Teresa d’Avila, che – per questa potenza di amore – ha vinto le resistenze del suo tempo ed ha aperto una via di santità per tante donne e uomini del suo tempo e del nostro tempo

Vangelo secondo Luca 11,47-54

In quel tempo, il Signore disse: «Guai a voi, che costruite i sepolcri dei profeti, e i vostri padri li hanno uccisi. Così voi testimoniate e approvate le opere dei vostri padri: essi li uccisero e voi costruite.
Per questo la sapienza di Dio ha detto: “Manderò loro profeti e apostoli ed essi li uccideranno e perseguiteranno”, perché a questa generazione sia chiesto conto del sangue di tutti i profeti, versato fin dall’inizio del mondo: dal sangue di Abele fino al sangue di Zaccarìa, che fu ucciso tra l’altare e il santuario. Sì, io vi dico, ne sarà chiesto conto a questa generazione.
Guai a voi, dottori della Legge, che avete portato via la chiave della conoscenza; voi non siete entrati, e a quelli che volevano entrare voi l’avete impedito».
Quando fu uscito di là, gli scribi e i farisei cominciarono a trattarlo in modo ostile e a farlo parlare su molti argomenti, tendendogli insidie, per sorprenderlo in qualche parola uscita dalla sua stessa bocca.

PROFETI E MAESTRI

I profeti, chi sono? Non tanto quelli che predicono il futuro, quanto quelli che leggono il presente scoprendovi i segni che svelano la presenza di Dio e la sua volontà. I profeti giudicano il presente e lanciano prospettive. Sbilanciano la nostra tranquillità e smobilitano la nostra ‘giustizia’ preconfezionata. I profeti vanno a scovare i desideri profondi del nostro cuore, e li portano a galla. Oltre all’ascolto, nasce il desiderio di seguirli. I profeti diventano quei maestri di vita di cui abbiamo bisogno.