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Vangelo secondo Marco 6,30-34

In quel tempo, gli apostoli si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto quello che avevano fatto e quello che avevano insegnato. Ed egli disse loro: «Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po’». Erano infatti molti quelli che andavano e venivano e non avevano neanche il tempo di mangiare.
Allora andarono con la barca verso un luogo deserto, in disparte. Molti però li videro partire e capirono, e da tutte le città accorsero là a piedi e li precedettero.
Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose.

IL LUOGO DEL RIPOSO

I discepoli ritornano dalla missione, ricchi delle opere compiute da Dio attraverso di loro. Gesù li invita a ‘venire in disparte’ con lui. Il valore del riposo e della vacanza sta nel ritrovare il senso e la compagnia della vita, che ci sostiene d’estate e in tutte le stagioni: è’ Cristo, la sua bellezza manifestata attraverso la natura e l’arte, le opere di Dio e quelle dell’uomo, il volto e il cuore delle persone. Fidandoci del ‘pastore delle nostre anime’ andiamo i n cerca di cose vere e belle.

Vangelo secondo Matteo 12,14-21

In quel tempo, i farisei uscirono e tennero consiglio contro Gesù per farlo morire. Gesù però, avendolo saputo, si allontanò di là. Molti lo seguirono ed egli li guarì tutti e impose loro di non divulgarlo, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaìa:
«Ecco il mio servo, che io ho scelto;
il mio amato, nel quale ho posto il mio compiacimento.
Porrò il mio spirito sopra di lui
e annuncerà alle nazioni la giustizia.
Non contesterà né griderà
né si udrà nelle piazze la sua voce.
Non spezzerà una canna già incrinata,
non spegnerà una fiamma smorta,
finché non abbia fatto trionfare la giustizia;
nel suo nome spereranno le nazioni».

GIUSTIZIA E SPERANZA

Gesù non vuole rimanere vittima dei suoi avversari, né li contrattacca con violenza. Sarà Lui stesso a offrirsi come ‘vittima sacrificale’. La ‘giustizia’, citata due volte in queste parole, non è la giustizia di condanna, ma ‘il rendere giuste le cose secondo il piano di Dio’. Gesù è vita e speranza per tutti, riattizza la fiamma che sta per spegnersi, raddrizza la canna incrinata, rialza colui che è caduto. Egli è la nostra speranza, la speranza del mondo.

Venerdì 16 luglio 2021 Beata Vergine Maria del monte Carmelo

Vangelo secondo Matteo 12,1-8

In quel tempo, Gesù passò, in giorno di sabato, fra campi di grano e i suoi discepoli ebbero fame e cominciarono a cogliere delle spighe e a mangiarle.
Vedendo ciò, i farisei gli dissero: «Ecco, i tuoi discepoli stanno facendo quello che non è lecito fare di sabato».
Ma egli rispose loro: «Non avete letto quello che fece Davide, quando lui e i suoi compagni ebbero fame? Egli entrò nella casa di Dio e mangiarono i pani dell’offerta, che né a lui né ai suoi compagni era lecito mangiare, ma ai soli sacerdoti. O non avete letto nella Legge che nei giorni di sabato i sacerdoti nel tempio vìolano il sabato e tuttavia sono senza colpa? Ora io vi dico che qui vi è uno più grande del tempio. Se aveste compreso che cosa significhi: “Misericordia io voglio e non sacrifici”, non avreste condannato persone senza colpa. Perché il Figlio dell’uomo è signore del sabato».

UNA LEGGE PER LA PERSONA

Non c’è nessuna legge che possa essere formulata contro il bene della persona: contro il bisogno dell’affamato, contro la vita del concepito, del nato, del giovane e dell’anziano, contro chi è in pericolo in terra o in mare. Ogni legge, se non è in favore della persona, è falsa e contro coscienza, contro l’umanità, contro Dio. Nessuno Stato può legiferare sopra o contro la persona. Gesù, in modo spiccio, chiaro e concreto, ha aperto la strada.

 

Vangelo secondo Matteo 11,28-30

In quel tempo, Gesù disse:
«Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro.
Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».

DOLCE GIOGO

Solo chi è consapevole della propria fragilità e piccolezza, e quindi del proprio bisogno, arriva a rispondere all’appello di Gesù. Il peso della vita diventa leggero quando il giogo sulle nostre spalle lo portiamo insieme con Lui; anzi, è Lui che lo porta anche per noi. Questa è la vera liberazione, è la libertà del cuore che permette di affrontare e portare tutte le difficoltà e i pesi della vita.

 

 

Vangelo secondo Matteo 11,25-27

In quel tempo, Gesù disse:
«Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza.
Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo».

PICCOLI con un CUORE GRANDE

Come sempre, questo brano di Vangelo è un respiro. Non sono i grandi ragionamenti, né gli sforzi morali ad introdurci nel mistero di Dio. Dio si apre a noi come il sole che sorge al mattino, come la vita che ci viene donata ogni giorno, come un amore sempre nuovo. Il cuore grande di chi è ‘piccolo’ e semplice lo sa riconoscere e accogliere, e porta frutto nella vita. Come è accaduto a San Camillo De Lellis, nella sua inesauribile carità.

Domenica 18 Luglio 2021, XVI del Tempo Ordinario

Introduzione del celebrante
Gesù Signore ci ha chiamati in disparte per stare con Lui, per donarci il pane della parola e dell’Eucaristia. A Lui affidiamo queste invocazioni per noi, per la Chiesa, per il mondo.

1. Signore Gesù, donaci il ristoro della tua amicizia, nella preghiera, nell’ascolto della tua parola, nella compagnia dei fratelli e sorelle nella fede. Rendici tuoi testimoni nella vita di famiglia e nella società,
Preghiamo: GESU’, BUON PASTORE, ASCOLTACI

2. Signore Gesù, guarda le folle dei nostri paesi, delle nostre città, delle nostre spiagge e delle nostre montagne; donaci di riconoscere e seguire i pastori che tu ci mandi per sostenere e accompagnare la nostra vita verso di te. Ti affidiamo il nostro Papa Francesco,
Preghiamo: GESU’, BUON PASTORE, ASCOLTACI

3. Signore Gesù, ti affidiamo coloro che sono lontani da te, coloro che ti cercano o camminano per altre vie; donaci di testimoniare a tutti la fraternità che nasce dal Vangelo,
Preghiamo: GESU’, BUON PASTORE, ASCOLTACI

4. Signore Gesù, guarda la nostra comunità qui riunita: portiamo a te tutte le persone che vivono situazioni di malattia, difficoltà economiche, incomprensioni e solitudine,
Preghiamo: GESU’, BUON PASTORE, ASCOLTACI

Conclusione del celebrante
Gesù Buon pastore, accogli le nostre preghiere e consegnale a Dio nostro Padre, che vive con te nell’unità dello Spirito Santo

IL LUOGO DEL RIPOSO
I discepoli ritornano dalla missione, ricchi delle opere compiute da Dio attraverso di loro. Gesù li invita a ‘venire in disparte’ e a riposarsi con lui. Il valore del riposo e della vacanza sta nel ritrovare il senso vero e la compagnia vera della vita, che ci sostiene d’estate e in tutte le stagioni. E’ Cristo, la sua bellezza manifestata attraverso la natura e l’arte, attraverso le opere di Dio e quelle dell’uomo, attraverso il volto e il cuore delle persone.
Desideriamo cose vere e belle, senza disperderci in tutto quello che svuota e avvilisce: fidiamoci del ‘pastore delle nostre anime’ e di quello che egli ci propone attraverso la Chiesa, nella nostra comunità.

Vangelo secondo Matteo 11,20-24

In quel tempo, Gesù si mise a rimproverare le città nelle quali era avvenuta la maggior parte dei suoi prodigi, perché non si erano convertite:
«Guai a te, Corazìn! Guai a te, Betsàida! Perché, se a Tiro e a Sidòne fossero avvenuti i prodigi che ci sono stati in mezzo a voi, già da tempo esse, vestite di sacco e cosparse di cenere, si sarebbero convertite. Ebbene, io vi dico: nel giorno del giudizio, Tiro e Sidòne saranno trattate meno duramente di voi.
E tu, Cafàrnao, sarai forse innalzata fino al cielo? Fino agli inferi precipiterai! Perché, se a Sòdoma fossero avvenuti i prodigi che ci sono stati in mezzo a te, oggi essa esisterebbe ancora! Ebbene, io vi dico: nel giorno del giudizio, la terra di Sòdoma sarà trattata meno duramente di te!».

LA GRAZIA DI ESSERE CRISTIANI

Quante altre città ha visitato Gesù, quali altri prodigi ha fatto? Il Vangelo non registra tutto, ma riporta le azioni di Gesù secondo la capacità di memoria dei presenti, e le annuncia come messaggio di salvezza. Con le sue parole, Gesù lancia una sfida anche e noi, che abbiamo conosciuto la sua visita e abbiamo goduto della sua compagnia. Riconosciamo il privilegio di essere cristiani, partecipi della vita di Cristo e fruitori della sua grazia custodita nei vasi fragili della vita.

Vangelo secondo Matteo 10,34-11,1

In quel tempo, Gesù disse ai suoi apostoli:
«Non crediate che io sia venuto a portare pace sulla terra; sono venuto a portare non pace, ma spada. Sono infatti venuto a separare l’uomo da suo padre e la figlia da sua madre e la nuora da sua suocera; e nemici dell’uomo saranno quelli della sua casa.
Chi ama padre o madre più di me, non è degno di me; chi ama figlio o figlia più di me, non è degno di me; chi non prende la propria croce e non mi segue, non è degno di me.
Chi avrà tenuto per sé la propria vita, la perderà, e chi avrà perduto la propria vita per causa mia, la troverà.
Chi accoglie voi accoglie me, e chi accoglie me accoglie colui che mi ha mandato.
Chi accoglie un profeta perché è un profeta, avrà la ricompensa del profeta, e chi accoglie un giusto perché è un giusto, avrà la ricompensa del giusto.
Chi avrà dato da bere anche un solo bicchiere d’acqua fresca a uno di questi piccoli perché è un discepolo, in verità io vi dico: non perderà la sua ricompensa».
Quando Gesù ebbe terminato di dare queste istruzioni ai suoi dodici discepoli, partì di là per insegnare e predicare nelle loro città.

IL PUNTO INFINITO

Gesù si pone nel punto più alto e profondo della vita, lì dove tutta la vita viene raccolta. Quando questo punto viene sostituito da realtà effimeri anche se importanti, allora tutto salta. Nessuna cosa anche preziosa, nessuna persona, per quanto cara, ha la misura di Gesù, la misura dell’Infinito. Quando la carichiamo di questo peso, ci scoppia in mano come una bomba. Riconoscendo Gesù, amando Lui, Figlio di Dio fatto uomo, la realtà si riequilibra e acquista il suo vero valore.

Vangelo secondo Marco 6,7-13

In quel tempo, Gesù chiamò a sé i Dodici e prese a mandarli a due a due e dava loro potere sugli spiriti impuri. E ordinò loro di non prendere per il viaggio nient’altro che un bastone: né pane, né sacca, né denaro nella cintura; ma di calzare sandali e di non portare due tuniche.
E diceva loro: «Dovunque entriate in una casa, rimanetevi finché non sarete partiti di lì. Se in qualche luogo non vi accogliessero e non vi ascoltassero, andatevene e scuotete la polvere sotto i vostri piedi come testimonianza per loro».
Ed essi, partiti, proclamarono che la gente si convertisse, scacciavano molti demòni, ungevano con olio molti infermi e li guarivano.

SCELTI E CHIAMATI PER LA MISSIONE

Siamo figli di Dio e non del caso, scelti e benedetti da Dio. Il disegno di Dio si è fatto visibile nella storia degli apostoli con la chiamata personale alla missione. L’opera di Gesù prosegue attraverso coloro che egli ha chiamato ad essere partecipi della sua azione nel mondo: scelti dal nulla e dalla vita normale. A partire dal papa, dal nostro vescovo, dai sacerdoti, fino all’ultimo battezzato. Tutti noi, ciascuno con il suo proprio compito, la vita è una chiamata per la missione. San Benedetto monaco ne è un grande protagonista.

 

Vangelo secondo Matteo 10,24-33

In quel tempo, disse Gesù ai suoi apostoli:
«Un discepolo non è più grande del maestro, né un servo è più grande del suo signore; è sufficiente per il discepolo diventare come il suo maestro e per il servo come il suo signore. Se hanno chiamato Beelzebùl il padrone di casa, quanto più quelli della sua famiglia!
Non abbiate dunque paura di loro, poiché nulla vi è di nascosto che non sarà svelato né di segreto che non sarà conosciuto. Quello che io vi dico nelle tenebre voi ditelo nella luce, e quello che ascoltate all’orecchio voi annunciatelo dalle terrazze.
E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l’anima; abbiate paura piuttosto di colui che ha il potere di far perire nella Geènna e l’anima e il corpo.
Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure nemmeno uno di essi cadrà a terra senza il volere del Padre vostro. Perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non abbiate dunque paura: voi valete più di molti passeri!
Perciò chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli».

L’AMORE CHE VALE LA VITA

Il calendario cristiano è segnato continuamente dai martiri, uccisi in quanto cristiani che hanno seguito il Maestro fino alla fine. Un ‘destino’ che Gesù aveva annunciato in anticipo con le parole e aveva personalmente vissuto. La fede vale la vita. Perché la fede diventa la tua stessa persona: è quel che ami, quel che desideri, quel che vivi. Con la certezza che, privandoti della vita, i tuoi persecutori non possono toglierti il tesoro che ti fa vivere realmente: l’amore di Cristo.