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Martedì 12 marzo 2019 San Luigi Orione, sacerdote della carità 1872-1940

Vangelo secondo Matteo 6,7-15

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Pregando, non sprecate parole come i pagani: essi credono di venire ascoltati a forza di parole. Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno prima ancora che gliele chiediate.
Voi dunque pregate così:
Padre nostro che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno,
sia fatta la tua volontà,
come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti
come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non abbandonarci alla tentazione,
ma liberaci dal male.
Se voi infatti perdonerete agli altri le loro colpe, il Padre vostro che è nei cieli perdonerà anche a voi; ma se voi non perdonerete agli altri, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe».

PREGATE COSI’

Dopo la carità, la preghiera. La liturgia ci accompagna nel cammino quaresimale, donandoci il Padre nostro, proposto nella nuova traduzione: ‘Non abbandonarci alla tentazione’. Con la preghiera insegnata da Gesù ritroviamo la nostra identità di figli e ci affidiamo al Padre che sta nei cieli e ci sostiene sulla terra. Con la preghiera quotidiana rivolta al Padre, le nostre giornate si aprono alla misericordia e all’accoglienza dei fratelli. La preghiera dei figli è inizio di un cuore nuovo e di un mondo nuovo.