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Giovedì 14 febbraio 2019 Santi Cirillo e Metodio, evangelizzatori dei popoli slavi, Patroni d’Europa sec IX

Vangelo di Luca 10,1-9

In quel tempo il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi. Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada. In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra. Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”.

LA LINGUA DEL VANGELO

La storia documenta che il cristianesimo si è diffuso a ondate di popoli: dapprima gli Armeni, all’inizio del quarto secolo, poi i Franchi, i Germani, gli Angli. Ecco i popoli slavi, ad opera di due fratelli, Cirillo e Metodio. Il Vangelo venne tradotto nella nuova lingua, attraverso un nuovo alfabeto detto appunto ‘cirillico’. Con la vita normale dei cristiani e con l’opera dei grandi evangelizzatori e missionari, il Vangelo corre le strade del mondo ed entra nel cuore e nella vita degli uomini.