Vai al contenuto

Martedì 12 febbraio 2019, Santi Martiri dell’Eucaristia, Abitene, Cartagine 304

Vangelo secondo Marco 7,1-13

In quel tempo, si riunirono attorno a Gesù i farisei e alcuni degli scribi, venuti da Gerusalemme.
Avendo visto che alcuni dei suoi discepoli prendevano cibo con mani impure, cioè non lavate – i farisei infatti e tutti i Giudei non mangiano se non si sono lavati accuratamente le mani, attenendosi alla tradizione degli antichi e, tornando dal mercato, non mangiano senza aver fatto le abluzioni, e osservano molte altre cose per tradizione, come lavature di bicchieri, di stoviglie, di oggetti di rame e di letti –, quei farisei e scribi lo interrogarono: «Perché i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione degli antichi, ma prendono cibo con mani impure?».
Ed egli rispose loro: «Bene ha profetato Isaìa di voi, ipocriti, come sta scritto:
“Questo popolo mi onora con le labbra,
ma il suo cuore è lontano da me.
Invano mi rendono culto,
insegnando dottrine che sono precetti di uomini”.
Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini».
E diceva loro: «Siete veramente abili nel rifiutare il comandamento di Dio per osservare la vostra tradizione. Mosè infatti disse: “Onora tuo padre e tua madre”, e: “Chi maledice il padre o la madre sia messo a morte”. Voi invece dite: “Se uno dichiara al padre o alla madre: Ciò con cui dovrei aiutarti è korbàn, cioè offerta a Dio”, non gli consentite di fare più nulla per il padre o la madre. Così annullate la parola di Dio con la tradizione che avete tramandato voi. E di cose simili ne fate molte».

EUCARISTIA E CARITA’

I martiri di Abitene proclamano la fede nell’Eucaristia davanti ai persecutori: “Senza la Domenica non possiamo vivere”. Per quanti cristiani l’Eucaristia diventa principio di vita e di carità? Non un gesto formale che chiude il cuore, come Gesù rimproverava scribi e farisei, ma una partecipazione al sacrificio di Cristo, che si prolunga nelle azioni della giornata. Guardando Gesù e partecipando alla sua vita, il cuore si apre alla carità e alla misericordia. La grazia della sua presenza sacramentale ci sospinge alla immedesimazione con Lui.