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Mercoledì 9 gennaio 2019 Sant’Adriano di Canterbury, Abate m.710

Vangelo secondo Marco 6,45-52

[Dopo che i cinquemila uomini furono saziati], Gesù subito costrinse i suoi discepoli a salire sulla barca e a precederlo sull’altra riva, a Betsàida, finché non avesse congedato la folla. Quando li ebbe congedati, andò sul monte a pregare.
Venuta la sera, la barca era in mezzo al mare ed egli, da solo, a terra. Vedendoli però affaticati nel remare, perché avevano il vento contrario, sul finire della notte egli andò verso di loro camminando sul mare, e voleva oltrepassarli.
Essi, vedendolo camminare sul mare, pensarono: «È un fantasma!», e si misero a gridare, perché tutti lo avevano visto e ne erano rimasti sconvolti. Ma egli subito parlò loro e disse: «Coraggio, sono io, non abbiate paura!». E salì sulla barca con loro e il vento cessò.
E dentro di sé erano fortemente meravigliati, perché non avevano compreso il fatto dei pani: il loro cuore era indurito.

CAMMINARE SULL’ACQUA

Il Vangelo di Marco è il Vangelo delle meraviglie che ‘manifestano’ il Signore. Dopo la moltiplicazione dei pani, ecco Gesù camminare sull’acqua. Non è una prestazione per stupire i discepoli, ma per proteggerli e sostenerli. Quando li raggiunge, Gesù sale sulla loro barca e il vento cessa. In ogni istante della nostra vita Gesù viene a incontrarci, navigando nella barca della Chiesa. Questo ci dà sicurezza anche quando siamo confusi o quando vediamo la barca procedere col vento contrario.