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Mercoledì 14 novembre 2018 San Lorenzo O’Toole Arcivescovo di Dublino, 1128-1180

Vangelo secondo Luca 17,11-19

Lungo il cammino verso Gerusalemme, Gesù attraversava la Samarìa e la Galilea.
Entrando in un villaggio, gli vennero incontro dieci lebbrosi, che si fermarono a distanza e dissero ad alta voce: «Gesù, maestro, abbi pietà di noi!». Appena li vide, Gesù disse loro: «Andate a presentarvi ai sacerdoti». E mentre essi andavano, furono purificati.
Uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro lodando Dio a gran voce, e si prostrò davanti a Gesù, ai suoi piedi, per ringraziarlo. Era un Samaritano.
Ma Gesù osservò: «Non ne sono stati purificati dieci? E gli altri nove dove sono? Non si è trovato nessuno che tornasse indietro a rendere gloria a Dio, all’infuori di questo straniero?». E gli disse: «Àlzati e va’; la tua fede ti ha salvato!».

LA GRATITUDINE DELLA FEDE

E’ bella ed esaltante la guarigione fisica: ridona vita ed entusiasmo. Ma c’è da rammaricarsi per i nove lebbrosi che non hanno colto l’occasione grande della loro vita, quella di riconoscere Gesù come Salvatore. La gratitudine apre il cuore e permette di riconoscere non solo il dono ricevuto, ma il donatore stesso. Il dono – in questo caso la salute, così come ogni altro bene – si esaurisce. La gratitudine, che conduce alla scoperta del Donatore, esalta la vita e apre alla salvezza totale.