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Lunedì 12 novembre 2018 San Giosafat, vescovo e martire, Ucraina 1580-1623

Vangelo secondo Luca 17,1-6

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«È inevitabile che vengano scandali, ma guai a colui a causa del quale vengono. È meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare, piuttosto che scandalizzare uno di questi piccoli. State attenti a voi stessi!
Se il tuo fratello commetterà una colpa, rimproveralo; ma se si pentirà, perdonagli. E se commetterà una colpa sette volte al giorno contro di te e sette volte ritornerà a te dicendo: “Sono pentito”, tu gli perdonerai».
Gli apostoli dissero al Signore: «Accresci in noi la fede!». Il Signore rispose: «Se aveste fede quanto un granello di senape, potreste dire a questo gelso: “Sràdicati e vai a piantarti nel mare”, ed esso vi obbedirebbe».

LA FORZA DELLA FEDE

Gesù è consapevole della miseria umana e condanna con decisione soprattutto quel male che tende a diffondersi, dando scandalo ai fratelli. Egli ci sospinge al perdono, perché proprio il perdono dato e ricevuto apre la strada al ravvedimento e diventa strumento di redenzione. Chi è capace di questo? E’ una capacità che viene da Dio. La fede – cioè il rapporto vivo con il Signore Gesù presente nella vita - crea le condizioni per vincere il male, donandoci la grazia necessaria.