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Una settimana di ‘Esercizi’

SILENZIO SUL COLLE

Tre giovani vietnamiti, sette africani, due sacerdoti brasiliani, otto suore di quattro diverse congregazioni, tre sacerdoti provenienti da tre diocesi, un diacono che diventa prete a fine mese in una diocesi italiana, e un certo numero di sacerdoti di una stessa congregazione: un piccolo mappamondo della chiesa cattolica, quattro continenti su cinque. La geografia si intreccia con la storia. Nel cammino intrapreso con gli Esercizi spirituali che da domenica sera a venerdì pomeriggio – secondo tradizione - riempiono di silenzio la casa sul colle, ci è dato il tempo per scendere nella profondità del cuore e domandarci chi siamo e che cosa desideriamo, guardando le stelle del cielo e i passi della vita.

Il primo spunto viene dal video della testimonianza di una giovane mamma che racconta della malattia del marito, e della grazia che l’ha accompagnata. Risaliamo alla prima mossa della storia di Abramo; incrociamo i due discepoli che abbandonano il Battista per seguire Cristo; ci imbattiamo in Gesù che invita Zaccheo: "Scendi subito; oggi devo fermarmi a casa tua"; è il binario della settimana, dalla tappa del desiderio alla conversione del cuore e delle mani. Ripercorriamo il fiume dei primi discepoli, che sbocca nel mare della storia della Chiesa rinnovata da Benedetto e dai suoi monaci, sospinti dal desiderio di ‘cercare Dio’. Chiara d'Assisi e il suo maestro Francesco, Ignazio e tutti i fondatori di congregazioni religiose e di gruppi sbocciati nella Chiesa, danno colore alla nostra convivenza e ci rendono partecipi della fioritura di chi ha incontrato il Signore e se ne è lasciato toccare: una memoria che fa vivere il presente. Viene mattina e viene sera, con le due meditazioni che ci buttano a nuotare con ampie bracciate. Interviene l’accento di alcuni autori che segnano i passaggi dell’avventura cristiana, come Guardini e Giussani, e di alcuni poeti che scalpellano i volti e danno carne alle parole. Ecco il grande Eliot, con l'immagine della chiesa che sempre decade e sempre è da edificare; il francese Claudel che nell’Annuncio a Maria costruisce la cattedrale con il cuore e le mani di Pietro di Craon; il suggestivo Péguy con le sue martellanti insistenze. Percorriamo il denso cammino dei monaci di Tibhirine e riconosciamo il permanere del nostro bisogno attraverso la ‘goccia’ di Chopin.

Come un aliante sulla collina, il desiderio del cuore plana nell’abbraccio della familiarità con Cristo. Il sole che fa brillare la croce della Chiesa sul colle, e il dolce panorama che avvolge la casa e si allarga sulle cittadine distese sulla pianura, aprono lo spazio del presente e del futuro. La spruzzata di pioggia dell’ultimo giorno ci invita a scendere a valle, dove altra gente ci attende.