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Venerdì 20 aprile 2018 Sant’Aniceto Papa dal 155 al 166 Sant’Agnese da Montepulciano 1268-1317

Vangelo secondo Giovanni 6,52-59

In quel tempo, i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?».
Gesù disse loro: «In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda.
Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me.
Questo è il pane disceso dal cielo; non è come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno».
Gesù disse queste cose, insegnando nella sinagoga a Cafàrnao.

PER LA NOSTRA VITA

Gesù procede deciso. La sua carne è vero cibo e il suo sangue vera bevanda. Non solo: mangiare la sua carne e bere il suo sangue, è condizione necessaria perché la sua vita entri in noi. Un linguaggio così concreto e determinato, sconvolge. Come può avvenire questo? Gesù lo realizza attraverso un duplice passaggio: offrendo la sua carne e il suo sangue nel sacrificio della Croce e realizzando la sua misteriosa presenza nel pane e nel vino durante l’Ultima Cena. Possiamo credere alla sua parola!