Vai al contenuto

Inizia la VISITA PASTORALE a Chioggia

La Vicaria di Chioggia tra acqua, vita, speranza

L’acqua della laguna bagna tre località della vicaria urbana - Pellestrina, Chioggia, Borgo San Giovanni - mentre l'acqua dei fiumi Brenta e Bacchiglione e del Canal Bianco si riversa nel mare che alimenta la laguna. Tutti gli abitanti convergono in buona misura sul centro di Chioggia come riferimento umano e per piccole provvigioni. Pur nella pluralità delle condizioni, si possono individuare delle caratteristiche umane specifiche a seconda delle varie zone: saldezza e stabilità di temperamento degli abitanti nella zona agricola di Ca’ Bianca; vivacità e laboriosità del temperamento lagunare di Pellestrina; estrosità e leggerezza del temperamento chioggiotto, in buona parte determinato dalla variabilità della pesca; pacatezza laboriosa nella gente di Borgo San Giovanni. Una sostanziale stabilità caratterizza i vari insediamenti abitativi, con tendenza al ridimensionamento del numero di abitanti e con spunti di nuovi arrivi a Ca’ Bianca, Pellestrina, Borgo san Giovanni.
Due elementi sembrano determinare la struttura di fondo dei cristiani che vivono in questo territorio. Il primo è segnato dal vento che spira in tutto l’Occidente soprattutto attraverso i mass.media e i viaggi per lavoro o diporto; viene a modificare il senso e la pratica del vivere, con evidente inclinazione all’uniformità. Si possono descrivere le forme nella quali si attua nel nostro ambiente: individualismo nella scelta e impostazione di vita, dispersione di tempo, energie e denaro negli ambienti pubblici, buon tempismo e originalità di iniziative, ecc.
Il secondo elemento è dato dalla radice della tradizione, intesa in tutti gli aspetti: come patrimonio di fede o come abitudini scontate e ingessate; come possibilità di nuova fioritura dell'albero o come corda che trattiene la barca alla riva. Di volta in volta la tradizione viene considerata come un vantaggio e una garanzia oppure come retaggio che appesantisce e ostacolo da rimuovere.
Si verifica un pullulare di intraprese laiche e religiose a livello caritativo, culturale, musicale, sportivo, ludico: fermenti sparsi nel territorio a livello giovanile e adulto, che fanno capo a gruppi associativi; corrispondono a un bisogno diffuso e indicano piste di risposta. In alcuni casi si irradiano in tutto il territorio, in altri si limitano a un settore umano o territoriale, in un procedimento a strati di classi sociali o livelli di età: giovani, adulti, anziani; o di tipologie di istruzione o di non istruzione. Nelle comunità si verifica una diffusa disponibilità, anche se insufficiente, ai vari compiti e mansioni pastorali o sociali.
Si sperimenta la difficoltà a comunicare la fede e l'esperienza cristiana alle nuove generazioni. Il canale sembra a tratti interrotto (o interrato…). La chance pastorale più evidente e praticabile rinasce dalla possibilità e 'facilità' di partecipazione alla vita delle persone, singole, in famiglia, di gruppi amici e.o gruppi associativi. La pastorale dovrà corrispondere alla vita, che può essere seguita, accompagnata e sollecitata dall’interno dei suoi problemi e delle sue opportunità.
Nello stesso tempo, dovrà e potrà crescere l’amore alla Chiesa, come esperienza di Cristo presente ora, e la consapevolezza di un riferimento e di un’appartenenza reale alla Chiesa diocesana, alla Chiesa universale, aprendo i polmoni a un respiro più vasto e arioso. Il popolo dei battezzati rinasce sempre dal vento dello Spirito e dall’impeto missionario di tutta la Chiesa. Ci presentiamo al Signore Gesù affidandoci alla Madonna della Navicella, per venire condotti al buon porto, accompagnati dal Vescovo-Pastore, in comunione con i sacerdoti e tanti fedeli cristiani.