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Giovedì 11 gennaio 2018 – Sant’Alessandro di Fermo, vescovo dal 246 e il 250 (?)

Vangelo secondo Marco 1,40-45

In quel tempo, venne da Gesù un lebbroso, che lo supplicava in ginocchio e gli diceva: «Se vuoi, puoi purificarmi!». Ne ebbe compassione, tese la mano, lo toccò e gli disse: «Lo voglio, sii purificato!». E subito, la lebbra scomparve da lui ed egli fu purificato.
E, ammonendolo severamente, lo cacciò via subito e gli disse: «Guarda di non dire niente a nessuno; va’, invece, a mostrarti al sacerdote e offri per la tua purificazione quello che Mosè ha prescritto, come testimonianza per loro».
Ma quello si allontanò e si mise a proclamare e a divulgare il fatto, tanto che Gesù non poteva più entrare pubblicamente in una città, ma rimaneva fuori, in luoghi deserti; e venivano a lui da ogni parte.

GUARISCE PER SALVARE

La potenza di salvezza che promana da Gesù, subito trabocca. Gesù non indugia davanti al lebbroso, ma tende la mano e lo tocca. Nonostante l’invito a tacere, il lebbroso proclama il fatto e tutti corrono da Gesù. Perché Gesù si sottrae all’invasione della folla? Egli non è un guaritore. Egli è il Salvatore. Compie il miracolo delle ‘piccole’ guarigioni fisiche per aprire la via al Regno di Dio, all’amore del Padre, alla felicità piena. Gesù ci introduce al compimento del nostro destino.