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Mercoledì 15 novembre 2017 – Sant’Alberto Magno, vescovo e dottore della Chiesa, Baviera 1200-1280

Vangelo secondo Luca 17,11-19

Lungo il cammino verso Gerusalemme, Gesù attraversava la Samarìa e la Galilea.
Entrando in un villaggio, gli vennero incontro dieci lebbrosi, che si fermarono a distanza e dissero ad alta voce: «Gesù, maestro, abbi pietà di noi!». Appena li vide, Gesù disse loro: «Andate a presentarvi ai sacerdoti». E mentre essi andavano, furono purificati.
Uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro lodando Dio a gran voce, e si prostrò davanti a Gesù, ai suoi piedi, per ringraziarlo. Era un Samaritano.
Ma Gesù osservò: «Non ne sono stati purificati dieci? E gli altri nove dove sono? Non si è trovato nessuno che tornasse indietro a rendere gloria a Dio, all’infuori di questo straniero?». E gli disse: «Àlzati e va’; la tua fede ti ha salvato!».

LA FEDE CHE SALVA

Nove guariti, uno salvato. Come è accaduto? Dopo la riconquistata salute fisica e la riammissione nella società attraverso il lasciapassare dei sacerdoti, di quale salvezza devono godere ancora i lebbrosi guariti? Uno solo dei dieci incontra veramente Gesù: torna a ringraziarlo e rende gloria a Dio. Dalla fede non deriva appena il miracoletto che risolve una qualche nostra condizione precaria. Abbiamo bisogno di ben altro: solo la mossa di un incontro personale con il Signore Gesù ci rimette sulla strada della vita.