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DOVE ACCADE

Dagli Esercizi della Fraternità di                 Comunione e Liberazione

Se tua moglie o un amico ti domandano: “Perché vai a vedere la partita in campo, quando si vede tanto meglio in televisione?”, tu sai bene cosa rispondere. Quello che vedi e vivi in campo, con gli amici, il viaggio di andata e ritorno, i clamori e i colori dagli spalti del campo, è altra cosa. Un avvenimento lo vivi e lo partecipi standoci dentro. Se può valere il paragone, accade lo stesso con l’avvenimento cristiano. Leggi il Vangelo o lo senti raccontare e spiegare: un libro, una lezione, persino un filmato. Poi accade di trovarti dentro una comunità che lo vive. La parola che racconta e chiarisce, risuona dopo una sonata di Mozart o un movimento delle sinfonie di Beethoven, rimbalza nei canti dei neri d’America o di cantautori contemporanei, nelle cantate popolari e nei cori classici. Una voce limpidissima canta: "Al mattino, Signore, al mattino la mia anima è vuota alla fonte…. Uno è l'alveo del mio desiderio, ch'io ti veda, ed è questo il mattino". Un'altra voce canta Mina: "Se tu non fossi qui, povera me, sarei una cosa morta, una candela spenta, una donna inutile". Ma Tu sei qui, come davanti a Zaccheo che ti riconosce e cambia vita, come nel cammino con Cleopa e un amico verso Emmaus. Come i primi cristiani raccontati da Giustino nel primo secolo, che si riunivano nel giorno del sole: così leggiamo nell’Ufficio di lettura questa domenica.
L'avvenimento cristiano si colora nella sequenza dei mosaici di Monreale e di Ravenna che scorrono lievemente sullo schermo: Gesù guarisce, accoglie, parla e salva ora. Tu vedi, ascolti, partecipi non appena con i sensi del corpo, ma in presa diretta con un desiderio proteso a domandare ed accogliere la Presenza annunciata. Il silenzio dell’assemblea apre una ferita dentro la quale viene a scorrere la vena della misericordia. Don Julian Carron annuncia i contenuti della fede sullo sfondo del carisma di don Giussani e sulla testimonianza viva di Papa Francesco: libertà e accoglienza del perdono di Dio, letizia del Vangelo e povertà di chi trova in Cristo la vera ricchezza; la cara gioia della sua presenza che pervade ogni cosa e dalla quale tutto sgorga e fiorisce. L'intero popolo che invade i padiglioni della Fiera di Rimini negli Esercizi spirituali della Fraternità di Comunione e Liberazione,diventa garanzia che tutto questo è donato per la vita reale, piena di problemi e stanchezze e tradimenti ma così desiderosa di non perdere nulla di quanto sta accadendo. Una compagnia in cammino mostra che Cristo ci viene accanto per rispondere al desiderio di vivere, di amare, di essere noi stessi secondo la misura senza misura per la quale siamo stati creati. Nella vasta platea gesti e parole riannodano la nostra vita al filamento di storia che fa lieto il cuore, “perché Tu, o Cristo, vivi”. Una novità che pervade e rende più umano il cuore di ogni uomo.