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I MONACI DI NORCIA


Cari Amici,

Nel corso dei secoli, durante questa festa, i monaci, il clero e i cittadini di Norcia hanno celebrato il Transitus di San Benedetto - la morte terrena e l’ascesa in cielo - in una basilica gremita di gente del luogo abbigliata in costumi medievali. Nella cripta della basilica, il santo (con la santa sorella) è venuto al mondo, mentre nella chiesa superiore viene ricordata la sua ascesa in cielo. Ora, a 8 mesi dal dall’inizio del grande terremoto del 2016, le celebrazioni hanno assunto un carattere diverso.

L'Arcivescovo di Spoleto-Norcia ha officiato la Messa in piazza, su un altare temporaneo di fronte alla statua del nostro grande patrono, con i resti della basilica e la facciata coperta dalle impalcature, sullo sfondo. Le tradizioni a noi care non muoiono facilmente e la solennità di oggi è un monito per cui "le radici profonde non gelano."

La festa cade durante la quaresima assieme alla festa di San Giuseppe e dell'Annunciazione; questa settimana porta una sorta di intermezzo alla routine quaresimale dei monaci. Molti me ne chiedono conto. Ecco un accenno. La nostra giornata inizia sempre alla stessa ora, le 3:15. Lectio private, atti di devozione, messe brevi e lezioni punteggiano la mattina fra veglie, lodi, la Prima e la Terza. La Messa conventuale cantata è come al solito alle 10:00, poi usciamo a lavorare. Il più grande cambiamento rispetto al nostro programma è che l'unico pasto della giornata è spostato alle 17:30. San Benedetto voleva che i monaci non mangiassero fino a dopo i vespri, o in prossimità del tramonto. A seguire vi è un breve incontro chiamato spuntino, quindi la preghiera serale e l’ora di andare a dormire. Ogni monaco propone al Priore un piccolo digiuno in più, una piccola preghiera in più e un po' di elemosina (all'interno della casa), che vengono via via aggiunti al suo programma giornaliero.

Per uno dei nostri monaci, Padre Basilio, questa Quaresima ha in aggiunta il dono del servire. Egli sta trascorrendo il mese di marzo dalle Missionarie della Carità di Calcutta, in India. L'anno scorso, Don Antonio era andato ad aiutare le suore per un mese, cosa che si è rivelata una preziosa fonte di ispirazione per la sua vocazione monastica e per la nostra comunità qui in loco. Se è vero che ci sono mille modi per aiutare le persone che stanno qua vicino nelle zone terremotate, la profonda povertà che affligge quella regione dell'India rappresenta un’emergenza in più e noi siamo ben contenti che i nostri monaci possano dare una mano.

Un modo per offrire il nostro aiuto a livello locale è attraverso la nostra birra, e siamo riconoscenti a Dio perché ora possiamo annunciare che dopo aver spostato alcune attrezzature e fatto piccole riparazioni, la prossima settimana ci sarà finalmente la riapertura di una parte del birrificio per la produzione. Questo, ancora gravemente danneggiato, ha mantenuto una piccola parte intatta. La riapertura di questa parte (con alcune modifiche) ci permetterà di produrre Birra Nursia - anche se in quantità limitate – per i negozi della zona che stanno cercando di riaprire i battenti. A questo proposito sarò in grado di dare informazioni più dettagliate la prossima settimana. Che Nursia possa allietare i cuori a Norcia e all'estero e che Dio benedica ognuno di voi per il continuo sostegno alle nostre innumerevoli necessità.

Padre Benedetto Nivakoff, O.S.B.
Priore