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Presentazione del libro: Dalla liturgia vissuta, una testimonianza

Pensavo di ritrovarmi una seconda volta sul libro ‘Dalla liturgia vissuta’.
Dopo la prima volta, di cui vi dicevo,                                 in cui c’è stata una sorta di                         ‘presentazione generale’ condivisa,
bramerei soffermarmi con lo stesso metodo               ‘dialogico e condiviso’                                                      sulla parte che descrive la Messa.
Proporrei questo incontro                                         mercoledì 8 febbraio alle ore 18,30.
L’anticipo dell’orario – il primo è stato alle ore 21 – dipende dalla
richiesta di qualcuno che mi ha suggerito il cambio.
Questo mi permette anche di non fare l’incontro in canonica, ma in                                                                                                                       Centro parrocchiale della Cattedrale a Chioggia.

SPUNTI su la 
LITURGIA VISSUTA

Cos’è la liturgia:
- il livello espressivo della presenza del Mistero di Dio
- la continuità della incarnazione del Signore Gesù
- l’intensità massima dell’esprimersi della Chiesa
- il termine di paragone della vita dell’uomo

Concretamente:
- Prima l’ascolto (e lo sguardo): La liturgia è il libro dei poveri di spirito, di coloro che non inventano parole. La liturgia è ciò che il popolo cristiano fedele segue, ripete, risponde.
- Il gesto più importante di tutta la storia del mondo è la morte e risurrezione di Cristo
Nella nostra vita questo gesto è la Messa
Ogni pagina del libro e ogni ‘passaggio’ liturgico presentato in questo libro,è un invito a prendere sul serio gesti e parole della celebrazione.
La vita coinvolta: superamento del binomio azione-contemplazione.                             Citaz di Hamman p 22
Liturgia, definizione pp 25-29
La Messa e la vita p 34 consacrazione come vita 53
Natale p 77: una realtà nuova presente; l’azione del Padre 82. 86-88
Quaresima: Cristo pervade la vita 100-103
Tracce di Gennaio 2017: p 88 Presentazione di Tornielli

Ecco un tratto dalla PRESENTAZIONE di Francesco Braschi:
"Nel suo senso più vasto la liturgia è l’umanità resa consapevole dell’adorazione a Dio come supremo suo significato, e del lavoro come gloria a Dio» (vedi qui, p. 25). È da una simile ampiezza di orizzonte che dobbiamo partire, se vogliamo accostarci con una reale consapevolezza del suo senso e del suo valore a questo testo di don Giussani, che possiamo definire allo stesso tempo sintetico e fondamentale.
Il carattere sintetico del libro risiede non solo nella circostanza della sua genesi (come recita la Nota alla prima edizione, si tratta di «rapidi appunti» raccolti da conversazioni tenute nell’arco di otto anni, dal 1965 al 1973), ma soprattutto nell’intenzione che ne sta all’origine."

L. Giussani, Dalla liturgia vissuta. Una testimonianza, San Paolo

Commenti:

Mario

Il Movimento è metodo di educazione alla fede e la fede è riconoscimento della Presenza di Dio.
L’aspetto supremo del problema della vita – ci ricorda don Giussani in Perché la Chiesa – è l’incontro dell’uomo con Dio (p. 165) e il cristianesimo è l’annuncio dell’avvenimento di Cristo, di Dio che è entrato nel mondo come uomo, mentre la Chiesa è la continuità dell’avvenimento dell’Incarnazione nella storia, ciò che permette all’uomo di oggi di essere in rapporto con Cristo (p. 307).
Ora, la liturgia è il luogo in cui il Mistero, qui ed ora, si fa presente, agisce, opera.
Per questo, dice don Giussani, il modo con cui viviamo la liturgia è indizio di come intendiamo e viviamo la Chiesa.
La liturgia è il luogo dove il Mistero opera secondo il suo metodo, che è quello dell'Incarnazione (si poteva accontentare di aiutarci di lontano, ma è qui), il luogo in cui Gesù continua a parlarci, a guarirci, a sfamarci, attraverso i gesti della sua umanità.
La liturgia, dice ancora don Giussani, è strada della nostra moralità, è il nostro sì quotidiano alla presenza del Mistero che ci cambia.
Rileggere oggi Dalla liturgia vissuta rende questo libro di sorprendente attualità.
Nella lettera apostolica Misericordia et Misera, papa Francesco, a conclusione del Giubileo indica la liturgia come il primo luogo in cui continuare con fedeltà, gioia ed entusiasmo a sperimentare la ricchezza della misericordia divina.
Nei luoghi in cui i cristiani sono maggiormente esposti alla violenza e alla persecuzione, la celebrazione del Mistero di Cristo è sempre di più la testimonianza della fede come bellezza disarmata.

Marilena

"DALLA LITURGIA VISSUTA , UNA TESTIMONIANZA”
Finalmente ho iniziato a leggere questo libro.
E’ da qualche settimana che stazionava sul tavolino del salotto. Stretta da impegni di vario tipo e forse anche pregiudizialmente convinta che fosse un saggio su “un già saputo” e magari complicato e noiosetto, aspettavo un momento di quiete per leggerlo. Ho iniziato dal capitolo sulla Messa. Che sorpresa! Altrochè il già saputo, man mano che procedevo si ridestavano in me un’attenzione ed una consapevolezza verso la liturgia eucaristica riproposta in tutta la sua novità ed attualità per la mia vita. Non ho proseguito subito con il testo , ma ho riletto più volte lo stesso capitolo, quasi a voler consolidare questo sguardo nuovo sulla liturgia , dove il Mistero si fa presente.
Che Grazia , partecipare alla Messa con una coscienza nuova! Persino le parole iniziali “ Nel nome del Padre…”, ripetute migliaia di volte, sono diventate nuove : un sì al Signore, il sì della certezza che tutte le cose sono sostenute da Lui, sono nel suo nome. Anche tutte le altre parti della Messa sono “vissute” in modo più reale, più concreto, più bello, come un vero paradigma della vita, della mia vita. E’ un’incredibile ricchezza che mi aiuta tenere lo sguardo verso Dio.
Sto continuando a leggere il libro ed è talmente importante per me che mi sono stupita di me stessa nel comunicarlo in famiglia, agli amici ed anche in palestra dove una persona mi ha addirittura chiesto di prestarglielo.
Sono sempre più grata al Signore dell’incontro fatto con il carisma di don Giussani, attraverso la sua testimonianza sulla liturgia sto sperimentando la ricchezza della Misericordia di cui parla Papa Francesco.
Consapevole della mia debolezza, prego il Signore che mi tenga vigile per non cadere nella distrazione e lo ringrazio di richiamarmi e sostenermi attraverso questa nostra Compagnia.