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Nel laboratorio etico del teologo

ROMANO GUARDINI

di Giovanni Santambrogio - “Il Sole 24 Ore” 17 aprile 2016

Il passare del tempo lavora a restituire la profondità del pensiero di Romano Guardini e a mostrare quanto sia ancora influente sulla riflessione teologica. Ha condizionato il Novecento introducendo un metodo e un linguaggio nuovi. A lui sono debitori personalità come Hans Urs von Balthasar e Joseph Ratzinger. Ha inciso sui cambiamenti della Chiesa a partire dal rinnovamento della liturgia,
ha valorizzato il concetto di persona dedicandovi molti saggi in cui parla dell'unicità e del valore di ciascuno; dal concetto di persona ha poi tratto la categoria teologica della relazione, quell'Io-Tu, che strappa l'uomo alla solitudine e all'isolamento, immettendolo in una dinamica e in un anelito costitutivo di un rapporto, che hanno come principio generativo la paternità di Dio.
Sue sono poi le grandi riletture di poeti e scrittori come Dante, Rilke, Dostoevskij, Pascal, Holderlin, una serie di saggi molto belli che hanno portato la teologia nei territori della letteratura per ascoltare l'esistenza umana, capirla, interpretarla. A chi gli chiedeva le ragioni di questi studi, Guardini rispondeva che tutto nasceva da un desiderio d'incontro perché «nell'incontro emerge non solo ciò che è essenziale ed unico, ma anche il mistero». Per il filosofo e grande teologo era un
modo di stabilire «incontri spirituali» strettamente personali in cui lui e l'autore si parlavano e si scrutavano a vicenda. Per spiccata sensibilità visse il presente da testimone critico. Lo fu con il nazismo che gli tolse l'insegnamento, lo è stato con le derive del potere nelle democrazie su cui ha scritto testi importanti al punto da entrare nell'encliclica Laudato si' di Papa Francesco. Guardini viene più volte citato nel terzo capitolo dove il Pontefice affronta la radice umana della crisi ecologica. I temi riguardano la tecnologia, il rapporto con la scienza e quello con la natura,
argomenti che con lungimiranza Guardini affronta ne La fine dell'epoca moderna (Morcelliana) dove scrive che l'uomo «non sente più la natura né come norma valida, né come vivente rifugio» e tende a credere che «ogni acquisto di potenza sia semplicemente progresso, accrescimento di sicurezza, di benessere, di pienezza di valori».
Il pensiero, l'insegnamento e l'opera di Guardini sono percorsi dalla preoccupazione di elaborare una metodologia in grado di comprendere la realtà nel suo manifestarsi e nelle ragioni più profonde per arrivare a scovare la presenza del mistero ed entrare in rapporto con esso. In ogni campo della sua ricerca agisce un orizzonte etico teso a cogliere nella vita morale i fenomeni fondamentali dell'etica dove entrano in gioco la predisposizione naturale, il costume, la cultura ma anche la
rivelazione e la fede che tanto agiscono sulla persona da produrre nuovi stili di vita. La pubblicazione dell'Opera omnia, giunta al settimo volume, propone ora il primo volume degli Scritti sull'etica - a cura di Daniele Vinci, il secondo volume è in preparazione - che consente di entrare nel laboratorio culturale di Guardini e di vedere crescere la sua tensione nel misurarsi con l'esistenza umana "reale" dove le scelte individuali non sono mai identiche, arrivano inaspettate,
cadono in contraddizione. Il volume raccoglie testi giovanili finora inediti, relazioni, saggi brevi e gli studi Le età della vita. Loro significato etico e pedagogico(1953-1959) e Virtù. Meditazioni sulla forma della vita etica (1963). L'autore rifugge da concetti astratti e norme codificate (da un'"algebra etica" per usare una sua espressione giovanile) per concentrarsi sull'idea di etica come relazione che lega il «soggetto vivente e concreto» a tutto ciò che possiede validità e valore. Con questo criterio i saggi del volume scandagliano la realtà in ogni direzione dell'umana avventura; ogni testo presenta spesso facce nuove di un medesimo problema quasi a suggerire di non essere precipitosi nel giudicare.
Al centro di ogni riflessione c'è sempre la persona con l'intreccio delle sue domande di senso. Cambiano le stagioni della vita, i contesti culturali, le condizioni sociali ma la persona che vive è sempre la stessa. In età avanzata Guardini dirà che tutti i tentativi di un'etica puramente filosofica peccano di una «limitazione del fenomeno». Il mistero della persona e l'imprevedibilità del suo rapporto con l'infinito e con Dio tengono dialogo e ricerca sempre aperti. Così le lezioni di Monaco, raccolte postume nel 1993 nel volume Etica (Morcelliana), costituiscono il testo più organico e maturo del suo pensierio etico senza diventare un trattato chiuso e compiuto. «Lo sforzo di Guardini - scrive Daniele Vinci nell'accurata introduzione agli Scritti - non è mai stato quello di erigere un edificio perfetto e rifinito in ogni sua parte fatto per il godimento estetico». E il motivo si può capire: la vita come intreccio di relazioni tra un «Io e un Tu» è narrazione continua. Importante è saperla ascoltare e non perdere il cuore che la anima.

Romano Guardini, Scritti sull'etica, Opera OmniaMorcelliana, Brescia, pagg. 754, € 50

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