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Lunedì 18 aprile 2016, San Galdino, vescovo, Milano 1096-11

"Io sono la porta delle pecore".

Il PASTORE e la  PORTA

Il guardiano vigila di notIMG-20160417-WA0010te le pecore che gli vengono affidate da vari pastori. Ogni pastore che arriva, chiama le sue pecore per nome e queste gli si accostano ed escono con lui dal recinto. Il pastore entra ed esce dalla porta. Gesù è porta e pastore. Chi entra attraverso di Lui, mostra di conoscere le pecore. Come pastore le conduce in pascoli abbondanti e sicuri. Nell’Anno del Giubileo entriamo attraverso la Porta Santa e siamo condotti a percorrere territori di vita buona dal Pastore che ci conosce e ci vuole bene.

Vangelo secondo Giovanni 10,1-10)

In quel tempo, Gesù disse: «In verità, in verità io vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore dalla porta, ma vi sale da un’altra parte, è un ladro e un brigante. Chi invece entra dalla porta, è pastore delle pecore. Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore, ciascuna per nome, e le conduce fuori. E quando ha spinto fuori tutte le sue pecore, cammina davanti a esse, e le pecore lo seguono perché conoscono la sua voce. Un estraneo invece non lo seguiranno, ma fuggiranno via da lui, perché non conoscono la voce degli estranei».
Gesù disse loro questa similitudine, ma essi non capirono di che cosa parlava loro.
Allora Gesù disse loro di nuovo: «In verità, in verità io vi dico: io sono la porta delle pecore. Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo. Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza».

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